Russi in Italia

Aleksandr Nikolaevič Veselovskij


Luogo e data di nascita: Mosca, 1885 (o 1884)
Luogo e data di morte: Luino, 4 febbraio 1964
Professione: cantante lirico, tenore

Non si hanno notizie certe delle sue attività in Russia, tranne che nel 1914 ha fatto parte del coro sinodale di Mosca, e dal 1919 al 1921 è stato solista al teatro Bol'šoj. Emigra già nel 1921. Nel 1922 canta al Teatro Lyceum di Barcellona e nel 1924 insieme a Nina Košic è al teatro Colón di Buenos Aires. Proprio nel corso della tournée in Sud America, nel 1925 conosce Arturo Toscanini che lo invita a cantare in Italia, proponendogli di interpretare il ruolo del principe Golicyn in Kovanščina di Modest Mussorgskij, nella sua prima italiana del 1 marzo 1926 alla Scala di Milano. La stessa opera è in calendario a Roma dal 27 marzo 1926 (con repliche fino all'11 aprile) con la direzione di Vitale, direttore scenico Lev Sibirjakov e le coreografie di Julija Sedova:

Il successo dell'opera ha avuto proporzioni inattese: si sono avuti applausi copiosi e ventisei chiamate agli artisti e al maestro Vitale [...]. Costumi policromi a dovizia: giuoco delle masse regolato con infinita bravura dal régisseur russo Sibiriakoff, noto specialista del genere. Coro esatto d'intonazione e sonoro a giusto segno, sotto la disciplina del maestro Conca [...]. Gli artisti, quasi tutti russi, ma discreti conoscitori del nostro idioma, si sono guadagnati onori legittimi. Il primo posto è spettato al basso Eugenio Sdanowski, dalla voce bronzea e dall'accento incisivo: questo artista, signore della scena, ha plasmato in modo egregio la figura di Ivan Kovanski, rendendola vivace oltre ogni dire. Apprezzatissimo il tenore Alexis Vesselowski, cantante energico e attore sempre disinvolto: nelle due parti di Golizin e Andrea Kovanski egli è stato ugualmente felice [...]. La Kovancina verrà replicata domani martedì e sarà una nuova serata di emozione nobilissima per coloro che venerano Mussorgski il drammaturgo dotato di genio, l'artista fecondo e pensoso, inflessibilmente onesto e leale (A. Gasco, 1926, p. 3).

Nel gennaio 1929 è ancora protagonista della scena romana del Teatro dell'Opera, dove indossa i panni di Alfredo nella Traviata – per la direzione di Marinuzzi, la regia di Sorelli e le coreografie di Ileana Leonidoff – e quelli di Caravadossi nella Tosca il 31 gennaio e 2 febbraio. Il 23 febbraio 1930 è al Carlo Felice di Genova nella Bohème di Giacomo Puccini, per la direzione di Gaetano Bavagnoli. Il 16 luglio 1931 è impegnato nella Bohème presso il Politeama genovese con la direzione di Carlo Moresco e una nuova compagnia di interpreti.

Il 17 ottobre 1931 è per la prima volta alla Fenice di Venezia dove debutta come solista interpretando una scelta di arie: I versi di Ossian (Massenet), E lucean le stelle (da Tosca di Puccini), Chiudo gli occhi (da Manon di Massenet) e il IV atto del Lohengrin di Wagner. Un anno dopo, la Fenice organizza per il 24 ottobre una serata in onore del tenore che omaggia il pubblico interpretando nelle pause del Werther alcune romanze.

Il 7, 8 e 10 gennaio 1933 è invece Loris accanto a F. Cristoforeanu (nel ruolo di Fedora) al Petruzzelli di Bari in Fedora di Arturo Collautti e Umberto Giordana:

Cronaca quanto mai lieta, vibrante di entusiasmo. Una magnifica "Fedora" fu la Cristoforeanu e pari alla sua fama il tenore A. Wesselowsky, un ‘Loris' dal temperamento eccellente e dalla potente voce (A. Giovine, 1983, p. 74).

Il 6 luglio 1933 è impegnato ancora con Fedora al Politeama genovese per la direzione di Alberto Padovani. Sempre nel capoluogo ligure torna a esibirsi al Politeama con La Bohème il 27 giugno 1935 sotto la direzione di Angelo Ferrari. Nell'ottobre dello stesso anno è sulla scena della Lucia di Lammermoor di G. Donizetti al Teatro Municipale di Piacenza con l'impresa Corvi, per la direzione di A. Giacopetti.
L'8 gennaio 1936 debutta nel Nerone diretto da Pietro Mascagni con la regia di Mario Ghisalberti al Teatro Carlo Felice di Genova. Nello stesso teatro genovese il 6 gennaio 1938 è tra gli interpreti di Kovanščina, il 7 gennaio del 1939 dell'opera buffa Il candeliere di Ezio Carabella, e, nel gennaio del 1940, del Boris Godunov per la direzione di Antonio Guarnieri e la regia di Mario Ghisalberti.
Al Politeama genovese torna il 3 ottobre 1940 con la Traviata di Giuseppe Verdi mentre è al Teatro dell'Opera di Roma nel novembre 1942 con la prima italiana di Wozzeck di Alban Berg dove impersona il capitano, diretto dal maestro Tullio Serafin, e l'anno successivo (15 gennaio 1943), quando torna ad indossare i panni del principe Golicyn in Kovanščina di Musorgskij nella traduzione italiana di Rinaldo Küfferle per la direzione di Guarnieri, la regia di Aleksandr Sanin, le scenografie di Nikolaj Benua e le coreografie di Aurel Milloss.
L'8 febbraio 1947 (con repliche fino al 20) torna a collaborare con Sanin per il Boris Godunov al Teatro dell'Opera di Roma, interpretando il ruolo del principe Šuiskij, nella cornice scenografica allestita da Benua e impreziosita dalle coreografie di Julija Sedova. Lo stesso ruolo è portato dal tenore, nel novembre del 1948 (19,21,23), al Teatro comunale di Bologna, nell'allestimento di Otto Ackermann.
Il 28 gennaio 1949 – con repliche il 31 e il 2 febbraio – torna a Bari con Fedora, lo stesso dramma che lo aveva visto la prima volta sulla scena del Petruzzelli nel 1933, accompagnato però da una compagnia interamente nuova. Nel marzo dello stesso anno a Roma indossa ancora le vesti del principe Šuiskij diretto nuovamente da Sanin, spettacolo ripetuto con successo al Carlo Felice di Genova il 29 maggio 1950 con la partecipazione di Angelika Kravčenko. L'11 dicembre 1951 è a Roma (con repliche fino al 22) con Kovanščina, che lo aveva reso famoso in Italia, dove interpreta, 25 anni dopo il suo debutto romano, il principe Vasilij Golicyn.
Tra il 1920 e il 1930 Veselovskij incide una serie di arie per la compagnia Pathe a Milano.

Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Roma, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari Generali e Riservati, PolPol. B. 1437. F. Vesselovschy Alessandro.
Achivio Storico del Teatro La Fenice, Venezia.


Bibliografia
A. Gasco, La "Kovancina" di Mussorgski al teatro Costanzi, «La Tribuna», 30 marzo 1926, p. 3.
M. Barbieri, La stagione lirica al "Carlo Felice" si inizia con il trionfo del "Nerone" di Mascagni, «Il Secolo XIX», 9 gennaio 1936, p. 3.
E. Frassoni, Due secoli di lirica a Genova, Cassa di risparmio di Genova e Imperia, Genova, 1980.
A. Giovine, Il teatro Petruzzelli di Bari, Bari, Laterza, 1983.
M. G. Forlani, Il Teatro municipale di Piacenza (1804-1984), Piacenza 1985.
M. Girardi, F. Rossi, Il teatro La Fenice: cronologia degli spettacoli 1792-1936, Venezia, Albrizzi Editore, 1989.
A. M. Pružanskij, Otečestvennye pevcy 1750-1917, Moskva 1991.
E. Stinchelli, Le stelle della lirica: i grandi cantanti della storia dell'opera, Roma: Gremese, 2002.


Nota
Nelle fonti s'incontra Vesselovski, Vesselovski, Wesselloski, Wesslowski Alessandro, Alexis.


Link
forgottenoperasingers.blogspot.com/.../alessandro-wesselowsky-...
https://www.arterussamilano.it/schede/veselovskij-aleksandr-nikolaevic/

http://www.archiviostoricolafenice.org/scheda_nome.php?ID=9312


Laura Piccolo
Scheda aggiornata al 1 novembre 2018



A.N. Veselovskij nel ruolo del principe Vsevolod nella Leggenda della città invisibile di Kitež (Teatro alla Scala, 1934)



A. N. Veselovskij nel ruolo di Andrea Chénier

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