Russi in Italia

Konstantin Michajlovič Ketov


Luogo e data di nascita: Saratov, 1880
Luogo e data di morte: Roma, 1948
Professione: rivoluzionario, giornalista, emigrato politico

Il suo vero nome è Ivan Andreevič Krejnert. È il padre di Ivan, Paolo e Serge Ketoff. Dopo gli studi all’Istituto tecnico di Saratov, si avvicina ai gruppi populisti e socialisti, si occupa di propaganda rivoluzionaria. Di questo periodo della sua vita – l’amicizia con il terrorista Stepan Valerianovič Balmašёv e l’organizzazione dei socialisti rivoluzionari, legati a Fёdor Mel’nikov – scriverà nell’articolo Ubijstvo Sipjagina (L’assassinio di Sipjagin) e nelle memorie inedite, conservate presso la Stanford University (Hoover Institution Archives. The Nicolaevsky Collection, B. 629. F. 7).

Nel 1902, dopo l’assassinio del Ministro degli Interni Dmitrij Sipjagin è condannato a 8 anni di deportazione in Siberia, ma riesce a fuggire: nel 1905 lascia la Russia e vive a Parigi, Losanna e Ginevra. Nel 1908 giunge in Italia: la sua breve visita si trasforma in esilio duraturo dopo la denuncia del tradimento di Evno Azef.

Vive per qualche tempo in Liguria, poi si stabilisce a Roma, dove inizia a lavorare come corrispondente di due riviste economiche (“Vestnik finansov” e “Torgovo-promyšlennaja gazeta”), dal 1911 è anche corrispondente dell’Agenzia telegrafica di San Pietroburgo. Dal 1910, pur continuando l’attività giornalistica, diventa segretario di Michail Pervuchin, cui non lo legano particolari rapporti di amicizia. Nel 1912 fonda l’Associazione della stampa estera in Italia con altri 14 giornalisti, frequentatori dell’antico Caffè Faragliа a Piazza Venezia.

In questo periodo partecipa alacremente all’attività della colonia russa di Roma che si riunisce nella Biblioteca Gogol’, entra nel comitato di gestione della biblioteca insieme a Nikolaj Poggenpol’, Nikolaj Bok e Aleksandr Mjasoedov; nel 1917 ne diventa direttore, avvia sostanziali lavori di restauro (BNCR. A.R.C. 35.I.78) e rivitalizza la sua attività culturale.

Dopo la rivoluzione di febbraio, di cui scrive con entusiasmo in “Nuova Antologia” (La rivoluzione russa, 1917), fonda insieme a Vsevolod Šebedev e Mark Šeftel’ l’Ufficio della stampa russa, considerato l’agenzia di stampa ufficiale del Governo provvisorio russo; sempre con Šebedev e Šeftel’ istituisce il Comitato di soccorso per gli esuli politici russi in Italia (Komitet pomošči russkim političeskim bežencam v Italii), collabora con il settimanale politico “La Russia Nuova”, edito dagli emigrati a Roma (tra i redattori Karl Kačorovskij e Boris Jakovenko).

Nonostante il difficile momento politico, non lascia l’Italia e si rifiuta di riconoscere il potere bolscevico; anche quando negli anni Venti per la loro precaria situazione economica molti russi esuli si allontanano dall’Italia, K. continua a collaborare con la stampa italiana (scrive per “Il Giornale d’Italia”). Negli anni Trenta lavora ad un libro di memorie, intitolato Tra due dispotismi: dallo zarismo al bolscevismo (Meždu dvumja despotizmami: ot carizma k bolševizmu), di cui propone la pubblicazione del capitolo Sredi russkich diplomatov (Tra i diplomatici russi) alla rivista “Segodnja” di Riga.

Alla sua morte nel 1948 esce sul quotidiano di Parigi “Russkaja mysl’” (19.3.1948. № 49) una laconica notizia in cui lo si definisce solo “corrispondente dell’Agenzia telegrafica russa fino al 1917.


Pubblicazioni

Ketoff C. La rivoluzione russa // Nuova Antologia. 1917. Vol. 272. № 1086, pp. 440–455.

“Среди русских дипломатов”: из воспоминаний русского корреспондента в Риме / вступ. ст., публ. и коммент. Б. Сульпассо // Ежегодник Дома русского зарубежья им. А. Солженицына. 2016. М.: Дом русского зарубежья им. А. Солженицына, 2016. С. 176–207.


Fonti archivistiche

Biblioteca Nazionale Centrale, Roma. Archivio della Biblioteca Gogol’.

Stanford University, Hoover Institution Archives.The Nicolaevsky Collection. B. 629. F. 7.

Archivio Centrale dello Stato, Roma. PS. 1922 A11. B. 13. F. 6 Lega russa.

ACS. PS. 1918 F4. B. 62. F. Ufficio della stampa russa.

ACS. Ufficio stampa del capo del governo, sezione estera. Ketoff-Kreinert Costantino.


Bibliografia

Zanotti Bianco U. Fasti polizieschi // L’Unità. Problemi della vita italiana. 29.1–5.2.1920. № 5–6. P. 24.

Абызов Ю., Равдин В., Флейшман Л. Русская печать в Риге. Из истории газеты ≪Сегодня≫ 1930-x годов. Stanford: Stanford University Press, 1997. Кн. 2. C. 187–190.

Гардзонио С. К.изучению русского зарубежья в И талии: материалы к истории “La Russia и “La Russia nuova” // Studies in Modern Russian and Polish Culture and Bibliography. Essays in Honor of W. Zalewski. Stanford: Stanford University Press, 1999, pp. 77–101.

Миронова Е.М. Русское посольство в И талии. Роль и формирование дипломатической системы антибольшевистского движения. Участие в жизни русской колонии // Русские в Италии: Культурное наследие эмиграции. М.: Русский путь, 2006. С. 13–43.

 

Гардзонио С., Сульпассо Б. Осколки русской Италии. Исследования и материалы. Кн. 1. М.: Викмо-ДРЗ–Русский путь, 2011.

 

Accattoli A. Rivoluzionari, intellettuali, spie: i russi nei documenti del Ministero degli Esteri italiano. Salerno: Collana di Europa Orientalis, 2013.


Link

Гардзонио C. Константин Кетов, русский революционер и корреспондент в Риме // Toronto Slavic Quarterly. 2007. Summer. № 21 http://sites.utoronto.ca/tsq/21/gardzonio21.shtml

 

Bianca Sulpasso

26 luglio 2020



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