Russi in Italia

Vasilij Ivanovič Nemirovič-Dančenko


Luogo e data di nascita: Tiflis, 23 dicembre 1848
Luogo e data di morte: Praga, 18 settembre 1936
Professione: giornalista, scrittore, poeta

Primogenito di un ufficiale russo, nasce a Tiflis nel 1848. Sin dalla più tenera età condivide con i fratelli minori – Ivan (morto in gioventù), Vladimir e Varvara – l'amore per il teatro. Come scrittore, si impone al pubblico russo sia per i romanzi che per i resoconti di viaggio in Oriente, Occidente e Africa. Si dedica attivamente al giornalismo, è corrispondente di guerra e collaboratore di "Russkoe slovo": tra i suoi articoli per questa testata si ricorda Una leggenda su Goldoni (Legenda o Gol'doni), pubblicato il 5 febbraio 1914 e legato a un suo viaggio a Venezia.
In Italia il suo nome è noto sin dalla fine del XIX secolo grazie al patriota e scrittore veneziano Marco Antonio Canini (1822-1891), che nel 1884 pubblica in italiano una sua raccolta di poesie e nel 1885 inserisce alcuni suoi componimenti nel volume Il libro dell'amore.

Nel 1919 esce a Napoli, per Giannini, il romanzo La razza di Caino (da Kainovo plemja v naši dni), tradotto da Federigo Verdinois. In Russia, nel 1917, da quest'opera era stato tratto il film I re della borsa (Cari birži), registi Sigizmund Veselovskij e Nikolaj Arbatov. Nella prefazione all'edizione riveduta per Carabba nel 1925 scrive Verdinois:

Basilio Ivanovič Nemirovic Dàncenko nacque a Tiflis, nel Caucaso. Giovanissimo, seguì il padre nelle campagne fra i monti del Daghestan, dove ferveva la guerra, e nella Georgia, dove si trovava il reggimento paterno. Di là cominciò a mandare corrispondenze ai giornali, le quali, raccolte in un volume sotto il titolo Un anno di guerra, furono tradotte nelle principali lingue europee (tranne che in italiano) e guadagnarono allo scrittore poco più che ventenne (egli era nato il 1848) una solida fama letteraria. Come corrispondente di guerra viaggiò, si può dire, senza interruzione: visitò Grecia, Turchia, Bulgaria, Serbia, Rumenia, Spagna, Marocco, Italia, Algeria, Olanda, Germania, Lapponia, ecc. Con tutto questo, scrisse senza posa articoli, poesie, romanzi, novelle, queste soprattutto molto apprezzate dalla critica, ebbe sempre nello scrivere un fine civile e fu sempre estraneo alle desolanti vacuità del pessimismo.

Negli Anni Venti le sue opere cominciano a essere pubblicate a Berlino. Emigra a Praga nel 1921, anno in cui Paravia pubblica a Torino il volume Nidi di falchi: avventure delle regioni caucasiane nella traduzione di Nina Romanovskaja.

All'inizio degli anni Trenta l'interesse per lo scrittore si accompagna a quello per l'attività del fratello Vladimir, regista e collaboratore di K. S. Stanislavskij al Teatro d'Arte di Mosca, che giunge in tournée in Italia nel 1932 grazie a Tat'jana Pavlova. Talvolta i due sono addirittura confusi, come nel caso dell'erronea attribuzione a Vasilij del dramma Il valore della vita (Cena žizni), pubblicato in traduzione italiana da «Nuova Antologia» nei primi anni del Novecento. A Nina Romanovskaja si deve anche la traduzione del romanzo teatrale Il grande vecchio (Velikij starik), uscito a Milano per Corticelli nel 1934: sullo sfondo delle tournées in Russia che furono tanto importanti per gli artisti italiani tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, si svela il complesso rapporto affettivo e professionale tra il celebre attore Carlo Bresciani e il figlio Ettore, un brillante ingegnere che a un certo punto decide di seguire le orme paterne in teatro.
La rivista "Scenario", interessata al ricordo di Tommaso Salvini (1829-1915) e del figlio Gustavo (1859-1930) che si riflette nei protagonisti del romanzo, pubblica una recensione anonima nel maggio 1936, poco prima della morte dello scrittore. Tuttavia, il giudizio è scarsamente positivo ed è sottolineata (in modo poco elegante) la maggiore notorietà tra il pubblico italiano del fratello Vladimir: «Scoperta per scoperta, dimenticavo di dirvi che il nome dell'autore non corrisponde affatto a quello del celeberrimo regista Wladimiro, sola causa che ci aveva indotti ad occuparci del volume, sebbene a quello del fratello Basilio, di minor taglia».
Muore a Praga nel 1936.

Pubblicazioni (in italiano)
Poesie di Basilio Nemirovich Dancenko. Trad. dal russo di Marco Antonio Canini, Venezia, Tip. Ferrari, 1884.
Il libro dell'amore. Poesie italiane raccolte, e straniere raccolte e tradotte da Marco Antonio Canini, vol. I, Venezia, Coen-Debon, 1885.
Basilio Dancenco, La razza di Caino. Prima trad. dal russo di Federigo Verdinois, Napoli, Giannini, 1919 (ristampe: Lanciano, Carabba, 1925; Roma, Carabba, 1965).
Vasilij Nemirovitc-Dancenco, Nidi di falchi: avventure delle regioni caucasiane. Trad. di Nina Romanowsky, Torino, Paravia, 1921.
Basilio Niemirovic-Dancenko, Il grande vecchio: romanzo. Trad. di Nina Romanowsky, Milano, Corticelli, 1934.
Vl.I. Nemirovič-Dančenko, La mia vita nel teatro russo. Cura e pref. di F. Malcovati. Roma: Dino Audino editore, 2015.
(in russo)
God vojny: dnevnik russkago korrespondenta (1877-1878), SPb., Tipografija Lichačëva i Suvorina, 1878.
Svjatye Gory. Očerki i vpečatlenija, SPb., Izdanie knižnogo magazina "Novogo Vremeni", 1880 [rist. con postfazione di N. I. Zajcev, Doneck, Donbas, 1990].
Skobelev: ličnye vospominanija i vpečatlenija, SPb., Tipografija Imperatorskoj Akademii Nauk, 1884 [rist. Moskva, Voennoe Izdatel'stvo, 1993].
Sobranie sočinenij, 15 voll., SPb., Samoobrazovanie, 1896.
Žertva pokajannaja: roman, SPb., Tipografija Proppera, 1899.
Pod nebom Afiki: putevyja vpečatlenija v sadach Gesperid, 3 voll., Moskva, Detskoe čtenie, 1901.
Kavkazskie bogatyri, Moskva, Tipografija Mamont'eva, 1902.
Večnaja pamjat'! Iz letopisej osvoboditel'nago dviženija, Moskva, Sytin, 1907.
Legenda o Gol'doni, «Russkoe slovo», 5 febbraio 1914.
Dve noči pered kazniju i drugie razskazy, Berlin, Izdatel'stvo Gutnova, 1922.
Kraj zolotogo zakata: očerki tainstvennogo Magreba, 3 voll., Berlin, Izdatel'stvo D'jakova, 1923.
Vol'cja syt': roman, Berlin, Glagol, 1923.

Fonti archivistiche
Venezia, Biblioteca di Casa Goldoni
Genova, Biblioteca Museo dell'Attore

Bibliografia
Alessandro Amfiteatroff, Tommaso Salvini in Russia, «La Stampa», 2 ottobre 1928.
Silvio D'Amico, Dancenko e l'arte dell'attore, «Comedia», XIII (novembre 1931), n. 11.
Anonimo, Recensione a B. Niemirovic Dancenko: Il grande vecchio, «Scenario», V (maggio 1936), n. 5.
E. Lo Gatto, I miei incontri con la Russia, Milano, Mursia, 1976.
A.N. Zacharov, Vasilij Ivanovič Nemirovič-Dančenko, in Russkie pisateli. Bio-bibliografičeskij slovar’, Moskva 1990, vol. I, p. 344.
V.Terras, A History of Russian Literature, New Haven, Yale University Press, 1991. 
Svetlana Konstantinovna Bušueva, Il «grande attore» italiano in Russia (trad. di Massimo Lenzi), «Baubo», n. 12, 1992.
Laurent Béghin, Da Gobetti a Ginzburg: diffusione e ricezione della cultura russa nella Torino del primo dopoguerra, Bruxelles-Roma, Istituto Storico Belga, 2007.

Note
Nelle fonti occidentali compare anche Vasilij Nemirovitc-Dancenco, Basilio Dancenco, Wassili Dancenko.

Maria Pia Pagani
Scheda aggiornata al 9 luglio 2020


Tommaso Salvini nel ruolo di Otello.



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