Russi in Italia

Valerian Vladimirovič Romanov


Luogo e data di nascita: Tiflis, 1 febbraio 1873
Professione: ingegnere

Giunge a Milano almeno dal gennaio 1923 con la convivente Iader Alma Elisabetta, cittadina russa di origine svedese. Sono disposte nei confronti di entrambi delle indagini, dopo varie segnalazioni giunte alle autorità  sul comportamento della Iader riassunte in un promemoria conservato all'Archivio Centrale di Stato che denuncia come la donna "ebbe privatamente e pubblicamente ad offendere con ingiurie plateali l'Italia e gli Italiani" (Promemoria manoscritto). Assiste alla scena la Squadra Corridoni che soprassiede per intervento della persona che redige il promemoria di cui però non è indicato il nome. La documentazione viene poi inoltrata da Arturo Uccelli a Chiavolini e da questi al Generale De Bono. Sono avviate delle indagini e non si esclude che dietro all'identità di Valerian Romanov si nasconda il noto Manoliskij, anche perché egli non risulta essere membro della Delegazione russa o suo corrispondente.
L'ambasciata russa in Italia emette un certificato a firma Voronskij che attesta la sua identità (Valeriano Romanoff) e la sua carica di funzionario della Sezione commerciale della Rappresentanza russa in Italia, con sede in via Tre Alberghi 18, succursale della centrale a via Terme Diocleziane 83, mentre risulta domiciliato a Milano, all'Hotel Marino (nell'aprile dello stesso anno si trasferisce presso De Filippi, in via Spontini 2).
Nell'aprile la sua compagna lascia l'Italia e si reca a Berlino. Nel maggio 1923 la prefettura di Milano dispone un confronto fotografico con la foto del fascicolo di Marinoni Antonetto, sedicente russo, che ha però esito negativo.
Dopo una visita alla Iader in Germania, il 30 settembre 1923 si comunica del suo reingresso e del suo nuovo domicilio in via Brogi 22 e ne viene disposta nuovamente la vigilanza. Nel dicembre 1923 raggiunto dalla sua amante si trasferisce in via Adelaide Ristori 5 presso la vedova Vimercati. Nel giugno del 1924 la coppia è segnalata a Malgrate dal sottoprefetto di Lecco, anche se Romanov si reca spesso a Milano per il suo lavoro.
Il 10 novembre 1925 le autorità italiane ricevono la comunicazione dell'esonero di Romanov, unitamente a Aleksej Barskij dai loro incarichi. Romanov rientra in Russia nel novembre del 1925.

Nota
Nei documenti italiani s'incontra Valeriano Romanoff fu Wladimiro.

Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, 1925, b. 18, cat. A11, f. Romanoff Valeriano.

Laura Piccolo



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