Russi in Italia

Salomeja Amvrosievna Krušel’nickaja


Luogo e data di nascita: Tarnopol', 23 settembre 1872
Luogo e data di morte: Leopoli, 15 novembre 1952
Professione: soprano

Discendente da nobile ed antica famiglia polacca, nasce nei pressi di Tarnopol’ nel 1872: il padre, sacerdote, ha una profonda cultura musicale e dirige un coro nel quale canta anche la madre. Oltre a cantare sotto la guida dei genitori, suona il pianoforte sin dalla più tenera età. Nel 1887 si esibisce in una festa di fine anno scolastico rivelando il suo talento: questa esperienza la porta a studiare canto e arte vocale al Conservatorio di Leopoli sotto la guida del maestro Valerij Vysockij, diplomandosi brillantemente nel 1893.
Debutta all’Opera di Leopoli con La favorita di Donizetti nel ruolo di Leonora: tra il pubblico che l’applaude in sala c’è Gemma Bellincioni, che le consiglia di perfezionarsi in Italia. Nel 1894 si reca perciò a Milano, dove diventa allieva del maestro Fausto Crispi. Nel 1895 ottiene a Vienna un grande successo con alcune interpretazioni wagneriane e nel 1896 parte per una tournée europea che la porta anche a esibirsi per la prima volta in Italia, al Teatro Ponchielli di Cremona.
Nel 1897 debutta in Sudamerica e nel 1898, scritturata come primo soprano al Teatro Imperiale di Varsavia, aggiunge al suo repertorio Aida. Sempre nel 1898 porta in scena il capolavoro verdiano al Teatro Marijnskij di San Pietroburgo, con Enrico Caruso per la prima volta nel ruolo di Radames.
Nel carnevale 1898 si esibisce con grande successo anche al Teatro Regio di Parma, presentando Lohengrin di Wagner e La Bohéme di Puccini. Al termine di quest’ultima rappresentazione, a richiesta del pubblico, esegue l’aria “Ei dee venir” da L’ebrea di Fromental Halévy.
Sempre al Marijnskij, trionfale è nel 1902 la sua interpretazione di Tat’jana in Evgenij Onegin di Čajkovskij: in segno di omaggio, i critici la definiscono la controparte femminile di Fëdor Šaljapin.
Trasferitasi in Italia dal 1903 in seguito a una contestata esecuzione che le procura feroci accuse antizariste, si esibisce al Teatro Costanzi di Roma nella stagione 1904-1905. Nel paese del bel canto si esibisce anche al Teatro Lirico di Milano (1904), al Teatro Alighieri di Ravenna (il 25 maggio 1905 offre la prima rappresentazione di Cecilia di Tommaso Montefiore), al Teatro Comunale di Bologna (il 5 dicembre 1905 è protagonista della prima rappresentazione di Cassandra di Vittorio Gnecchi diretta da Arturo Toscanini), al Teatro San Carlo di Napoli (1904, 1908, 1910, 1913, 1920) e al Teatro Regio di Torino (1906, 1914).
Il 28 maggio 1904 è protagonista al Teatro Grande di Brescia dello storico allestimento di Madama Butterfly diretto da Cleofonte Campanini, che segna il trionfo dell’opera pucciniana dopo il fiasco scaligero del 17 febbraio 1904 con Rosina Torchio. Decide quindi di trasferirsi a Viareggio, dove tutta la città la stima e ne ammira l’eleganza e la classe.
Il 26 dicembre 1906 è protagonista al Teatro alla Scala della prima rappresentazione della Salomè di Strauss, diretta da Arturo Toscanini.
Donna colta e avvenente, Salomeja Krušel’nickaja ha saputo unire al talento una mimica raffinata e ottime doti interpretative; le sue origini slave le hanno permesso di dare particolare rilievo ai personaggi di origine orientale. Tra i tanti ammiratori che rifiuta c’è il pittore fiorentino Manfredo Manfredini, che si suicida 1907.
Il 15 gennaio 1909 partecipa al grande concerto promosso dall’Associazione della Stampa, con il concorso dell’Accademia di Santa Cecilia, a beneficio dei danneggiati del terremoto di Sicilia e Calabria. Molto apprezzata è anche la sua partecipazione al concerto promosso dall’Associazione della Stampa il 27 dicembre 1909 all’Augusteo di Roma.
Tra il 1906 e il 1911 si esibisce trionfalmente in Argentina. In tournée, il 10 luglio 1910, dopo un lungo fidanzamento sposa a Buenos Aires l’avvocato Cesare Riccioni. Il matrimonio è celebrato tre mesi dopo la prima rappresentazione scaligera della Elettra di Strauss (6 aprile 1910), diretta da Edoardo Vitale. Grazie al marito, che per due volte è eletto sindaco di Viareggio (anni 1900-1902 e 1910-1912) ed è un appassionato cultore del poeta Percy Bysshe Shelley, entra in contatto con Gabriele D’Annunzio. Ciò la porta a conoscere anche Ildebrando Pizzetti e ad essere, il 20 marzo 1915, protagonista della prima rappresentazione scaligera della Fedra.
Nel 1916 D’Annunzio le dedica un ricordo poetico che viene musicato da Renato Brogi, il cui spartito esce a Firenze per Forlivesi:
Ella teneva a terra gli occhi fissi.
Nel silenzio incredibile i minuti
Pareano aprire smisurati abissi.

Oh se per sempre, sotto un improvviso
Colpo, fossimo noi rimasti muti!
Lenta mi sollevò quelli occhi al viso.

Ancora la convulsa bocca esangue
Vedo. Le prime sue parole, rare,
Cadono come gocciole di sangue
Da piaga che cominci a sanguinare.

 

È in corrispondenza con Ol’ga Resnevič Signorelli e con Sibilla Aleramo, che nel 1930 la ricorda in Gioie d’occasione.
Dagli anni Venti si dedica prevalentemente ai concerti: molto apprezzato, ad esempio, è quello del gennaio 1929 all’Accademia di Santa Cecilia a Roma.
La sua splendida voce è tramandata in rare registrazioni d’epoca che la vedono esecutrice di canti tradizionali del folklore ucraino e protagonista di opere quali Tosca di Puccini, Mefistofele di Boito (nel ruolo di Margherita), Adriana Lecouvreur di Cilea, La forza del destino di Verdi (nel ruolo di Leonora), La Wally e Loreley di Catalani, Lohengrin e La Valchiria di Wagner (rispettivamente nei ruoli di Elsa e Brunilde), L’Africana di Meyerbeer (nel ruolo di Sélika).
Definita da anche alcuni critici “la Duse dell’opera”, il 22 aprile 1924 è l’unica persona ad avere la delicatezza di mandare un telegramma a Vigevano per la morte dell’attrice: «Apprendo dolorosa notizia invio condoglianze città natale della tragica Eleonora. Salomea Kruceniski Riccioni». E il 26 aprile 1924 le giunge a Viareggio la risposta del Commissario Prefettizio: «Vigevano orgogliosa avere dato natali insigne attrice si associa dolore nobilmente espresso e ringrazia». Questo gesto non passa inosservato e a Vigevano viene poi organizzata la commemorazione di Puccini, deceduto il 29 novembre 1924.
Nel 1936, alla morte del marito, decide di donare la sua ricca biblioteca alla città di Viareggio. Il 23 aprile 1937 ottiene il nulla-osta per un passaporto per l’estero: nel 1939 torna a Leopoli, ma non riesce più a rientrare in Italia. Non senza difficoltà, là insegna tecnica vocale fino al 1944; la sua ultima esibizione ha luogo nel 1949.
Muore a Leopoli nel 1952 e le viene intitolato il Teatro dell’Opera della città.
Nel 1991 è stato aperto a Leopoli un museo musicale ubicato in quella che è stata la sua casa, in una via ora che porta il suo nome: qui è anche conservato un archivio che raccoglie documenti suoi e sulla vita musicale della sua epoca (www.salomeamuseum.lviv.ua).
Nel 2004, in occasione del centenario della rappresentazione di Madama Butterfly, è stato realizzato un compact disc con le voci storiche di alcune grandi interpreti che comprende una sua incisione dell’aria “Un bel dì vedremo” degli anni Dieci.
L’8 ottobre 2008 è stato donato dalle autorità ucraine un suo busto marmoreo al Museo del Teatro alla Scala di Milano. I
l suo archivio personale è conservato presso il Centro Documentario Storico di Viareggio.


Libretti, manifesti, programmi e recensioni d’epoca di spettacoli e concerti
S., Al Regio la prima del “Lohengrin”, «Gazzetta di Parma», 9 gennaio 1898.
S., Salomea Krusceniska, «Gazzetta di Parma», 8 febbraio 1898.
Teatro Regio di Parma, Carnevale 1898: Manifesti della rappresentazione de La Bohéme, Parma, Grazioli, 1898.
Giacomo Puccini, Madama Butterfly. Tragedia giapponese. Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, Milano, Ricordi, 1904.
Pietro Cossa, Cecilia: dramma ridotto per la scena lirica in quattro atti da Tommaso Montefiore, Roma, Enrico Voghera, 1905.
Cassandra: atto unico in un prologo e due parti. Parole di Luigi Illica, musica di Vittorio Gnecchi, riduzione di Carlo Carignani, Milano, Cogliati, 1905.
Teatro alla Scala di Milano, Stagione di Carnevale-Quaresima 1906-1907: Oscar Wilde, Salomè. Dramma musicale in un atto. Traduzione di Alexander Leawington, musica di Richard Strauss. Milano, Ricordi, 1906.
Stagione di musica da camera 1928-1929: Concerto della cantante Salomea Kruceniski, al pianoforte Adolfo Baruti. Roma, Sala Accademica di S. Cecilia, 25 gennaio 1929.
Bruno Barilli, Salomea Kruscheniski a Santa Cecilia, in «Il Tevere», 26 gennaio 1929.
Guglielmo Barblan, Salomea Kruceniski a S. Cecilia, in «L’Impero», 27 gennaio 1929. 


Bibliografia

Un ricordo: a Salomea Kruceniski. Composizione musicale di Renato Brogi, poesia di Gabriele D’Annunzio, Firenze, Forlivesi, 1916.
Sibilla Aleramo, Gioie d’occasione, Milano, Mondadori, 1930.
Vincenzo Borghetti – Riccardo Pecci, Il bacio della Sfinge: D’Annunzio, Pizzetti e Fedra, Torino-Ortona, EDT – Istituto Nazionale Tostiano, 1998.
D’Annunzio e la scoperta della Versilia. Catalogo della mostra (Marina di Pietrasanta, 27 maggio – 5 settembre 1999), a cura di Annamaria Andreoli, Firenze-Siena, Maschietto & Musolino, 1999.
Antonella Cerretani, Una limpida voce sul mare di Viareggio: biografia di Salomea Kruceniski, «Quaderni di storia e cultura viareggina», n. 2, 2001.
Patrizia Fornaciari, La vicenda del monumento a Shelley nella Versilia di fine ’800, «Quaderni di storia e cultura viareggina», n. 2, 2001.
Marco Iannelli, Il caso Cassandra: Vittorio Gnecchi, una storia del Novecento, Milano, Bietti, 2004.
Madama Butterfly: l’orientalismo di fine secolo, l’approccio pucciniano, la ricezione. Atti del convegno internazionale di studi (Lucca – Torre del Lago, 28-30 maggio 2004), a cura di Arthur Groos e Virgilio Bernardoni, Firenze, Olschki, 2008.
Larissa Semeniouk, Milano, al Museo della Scala il busto di una cantante ucraina, «La Repubblica», 9 ottobre 2008.

Fonti archivistiche
Venezia, Fondazione Cini, Archivio Angelo e Olga Signorelli.
Gardone Riviera, Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani”.
Milano, Museo Teatrale alla Scala.
Viareggio, Centro Documentario Storico.
Roma, Fondazione Istituto Gramsci, Archivio Sibilla Aleramo.
Parma, Istituzione Casa della Musica, Archivio del Teatro Regio.
Milano, Archivio Storico Ricordi.
Roma, Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Napoli, Biblioteca Lucchesi Palli.
Vigevano, Archivio Storico Comunale.
Locarno, Biblioteca cantonale, Fondo Leoncavallo.

Nota

Nelle fonti italiane si incontra, spesso associato al cognome del marito: Salomea Kruceniski, Salomea Kruscheniski, Salomea Krusceniska.

Maria Pia Pagani




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