Nel 1906 raggiunge in Italia il fratello Emanuele, studente di ingegneria, che vive a Roma da quattro anni. I due affittano una camera uso studio alla Passeggiata di Ripetta 11 e, secondo la Prefettura, “quasi ogni sera frequentano Piazza Colonna, ove si notano leggere con un certo entusiasmo il giornale Avanti!” (ACS, PS. 1909. B. 1. F. 18 russi. Sf. 9 Hussid Elia di Michele). Ambedue i fratelli sono socialisti rivoluzionari.
Chusid professa principi socialisti rivoluzionari e gode di un certo ascendente sugli altri emigrati della capitale, che lo nominano segretario del Comitato “Pro-Russia”. Partecipa alle iniziative in favore dei rivoluzionari russi organizzate dall’Unione socialista romana di via delle Marmorelle 24, circolo frequentato da altri profughi russi, tra cui Vsevolod Lebedincev, suo amico.
Sul suo conto il console italiano a Odessa riferisce che durante gli ultimi soggiorni nella città d’origine, Chusid “frequentava esclusivamente ed era legato a persone d’indole delittuosa, alla categoria delle quali egli pure appartiene” (ASMAE, Serie Politica 1891-1916, b. 721, f. Sudditi russi emigrati in Italia).