Russi in Italia

Grottaferrata, Abbazia Greca di San Nilo

Antonella d'Amelia

 

L’abbazia di Santa Maria di Grottaferrata, conosciuta anche come Abbazia Greca di San Nilo, è stata fondata - sulle rovine della residenza di Cicerone - nel 1004 da un gruppo di monaci greci provenienti dall’Italia meridionale, guidati da San Nilo di Rossano, e consacrata nel 1024 da papa Giovanni XIX. Fondata cinquanta anni prima dello Scisma che porta alla separazione delle Chiese cattolica e ortodossa, è retta dai monaci Basiliani che seguono il rito bizantino della Chiesa di Costantinopoli, ed è sempre stata in comunione con il Vescovo di Roma, pur conservando la tradizione monastica orientale delle origini.

Fino dalle origini l’abbazia è stata un’oasi di ellenismo alle porte di Roma. I monaci basiliani non erano asceti, assorti solo nella contemplazione divina, ma eruditi e studiosi di cultura greca, in contatto continuo con i conventi del monte Athos. Ne è testimonianza ancora oggi l’importante Biblioteca dell’abbazia che conserva più di mille manoscritti antichi e circa 50.000 volumi di grande valore.

In epoca medioevale l’abbazia ha controllato vasti territori del Lazio e del sud d’Italia, da lei dipendevano 22 chiese succursali localizzate nell’Italia centro-meridionale. Successivamente ha vissuto un periodo di grande fioritura spirituale tra la fine del XVIII e il XIX secolo grazie a monaci provenienti dalle colonie albanesi d’Italia che hanno mantenuto vivo il rito bizantino.

Dopo l’unità d’Italia Leone XIII manifesta il desiderio che venga ricostituito nel Monastero di Grottaferrata il puro rito greco (1880), e da uomo pragmatico il priore abate Arsenio Pellegrini (1849-1926) si dedica al delicato ruolo di mediazione fra la Chiesa di Roma e la Chiesa Orientale Ortodossa. Il pontificato di Benedetto XV (1914-1922) confermerà l’apertura verso l’Oriente con l’istituzione nel 1917 di due fondazioni: la Congregazione per la Chiesa Orientale e il Pontificio Istituto Orientale, destinati a favorire la promozione del cattolicesimo in Europa orientale.

Nel 1904, in occasione del IX centenario dalla fondazione dell’abbazia, il priore Pellegrini, utilizzando la documentazione conservata presso l’abbazia e l’Archivio storico comunale, realizza una serie di manifestazioni volte a rievocare i risultati raggiunti dalla comunità monastica di San Nilo e a lasciare un segno tangibile della plurisecolare presenza spirituale, artistica, storica, culturale dell’abbazia nel territorio dei Castelli Romani: sono commissionati interventi di restauro del monastero e all’ebanista Boccaccini la costruzione del coro ligneo della chiesa; sono realizzate, ad opera della fiorente scuola di miniatura diretta dal padre Gregorio Stassi, una serie di cartoline miniate raffiguranti i vari aspetti della storia dell’antico cenobio; si tengono nel 1903 e 1904 alcune importanti conferenze commemorative a Roma nel palazzo della Cancelleria Apostolica e nella sala del Concistoro; si programmano nella Sala Umberto di Via della Mercede a Roma interessanti rappresentazioni, i cosiddetti “quadri storici viventi”, che ripercorrono aspetti salienti della lunga vita del monastero; è progettata e realizzata la statua bronzea raffigurante San Nilo, opera di Raffaele Zaccagnini (oggi visibile all’entrata dell’abbazia); soprattutto si prepara un’Esposizione di Arte Italo-Bizantina, cui lavorano insieme al priore lo storico Louis Duchesne (1843-1922), l’archeologo  Joseph Wilpert (1856-1944) e gli storici dell’arte bizantina Antonio Muñoz, Corrado Ricci e Adolfo Venturi, l’esperto di arte sacra barone Rodolfo Kanzler.

La Santa Sede e i Savoia non fanno mancare il loro appoggio: Pio X onora della sua presenza la conferenza tenuta a Roma dall’abate Pellegrini sul’Unione delle Chiese, il re Vittorio Emanuele III visita l’abbazia nel 1905, in occasione dell’Esposizione di Arte Italo-Bizantina e la regina madre Margherita di Savoia si reca più volte a Grottaferrata nel 1904, 1905 e 1906. Tra i visitatori dell’esposizione si ricordano Paolo Boselli, Vittorio Emanuele Orlando, Gabriele D’Annunzio, i principi Doria, Lancellotti, Boncompagni, lo studioso Angelo De Gubernatis, il Primo ministro Tommaso Tittoni, l’ambasciatore degli Stati Uniti Henry White e alti esponenti del mondo politico. Partecipano all’Esposizione, mettendo a disposizione oggetti delle proprie collezioni, il conte Gregorij Stroganov e il diplomatico collezionista Aleksandr Nelidov. L’arte siriaca è rappresentata alla Esposizione da un piatto liturgico d’argento con la rappresentazione di due angeli ai lati della croce della collezione Stroganov, scovato dal conte nel 1867 nelle isole siberiane Berёzovye e attribuito da G.B. de Rossi al VII secolo: come scrive nel catalogo Antonio Munoz, “ai due lati di una croce fissata su un globo terrestre seminato di stelle, stanno due angeli col bastone e la palma nella mano sinistra e con la destra sollevata in segno di adorazione; quattro fiumi scendono nella parte inferiore e indicano che la scena avviene nel paradiso <…> I volti degli angeli pei grandi occhi, per le linee delle guance e del naso presentano le tracce caratteristiche dei tipi sassanidi e persiani, alcune particolarità del loro costume si ritrovano in numerosi vasi d’argento di lavoro sassanide e indo-persiano” (Catalogo, pp. 29-30). Aleksandr Nelidov, oltre alla sua raccolta di gioielli bizantini in oro, espone anche un prezioso mosaico portatile che rappresenta San Giovanni Crisostomo e proviene dal monastero di Vatopedi sul monte Athos (Catalogo, p. 34). Alcune delle icone russe del XVII-XVIII in mostra sono appartenute allo storico romanista Vasilij Modestov, vissuto a lungo a Roma.

Sin dai primi decenni del Novecento sono numerose le attività culturali e spirituali dell’abbazia, cui prendono parte i russi cattolici residenti in Italia: primo fra tutti Nikolaj Zabugin che, giunto a Roma nel 1905, allaccia rapporti spirituali e scientifici con il priore Pellegrini, e dal 1910 al 1919 è redattore della rivista “Roma e l’Oriente”, il cui principale obiettivo è l’unione di tutte le Chiese d’Oriente. La rivista è pubblicata dalla Tipografia Italo-Orientale San Nilo, specializzata nella stampa di testi in lingua greca o lingue orientali, ideata nel 1909 dal priore Pellegrini che è il promotore anche della pubblicazione di un “Bollettino della Badia greca di Grottaferrata”, volto a far conoscere il rito orientale e le figure dei santi (pubblicazione, che salvo una breve interruzione negli anni del secondo conflitto mondiale, prosegue a tutt’oggi).

Nella redazione della rivista “Roma e l’Oriente” entra – successivamente alla sua conversione al cattolicesimo nel 1907 proprio nel monastero di Grottaferrata – anche Sergej Verigin che sarà parroco della chiesa russo-cattolica di San Lorenzo ai Monti dal 1910 al 1931.

Negli anni Venti vive nel monastero e vi insegna varie discipline (storia, geografia, matematica, fisica, chimica e lingue straniere) il sacerdote Aleksandr Sipjagin, che nel 1925 su richiesta personale di Pio XI passa dal rito latino a quello orientale.

 

 

Bibliografia

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A. Muñoz, L’arte bizantina all’esposizione di Grottaferrata // L’Arte 1905, pp. 161-170.

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R. Artioli, L’Esposizione Italo-Bizantina di Grottaferrata // Arte e Storia 1905, n. 21-22, pp. 164-167.

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G. M. Croce, La Badia greca di Grottaferrata e la rivista «Roma e l'Oriente». Vol. II, Roma 1990.

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San Nilo. Il Monastero italo-bizantino di Grottaferrata. 1004-2004. Mille anni di storia, spiritualità e cultura, a cura di P. Emiliano Frabbricatore; Roma, de Luca editore, 2005.

C. Korolevskij, Le livre de ma vie: Mémoires autobiographiques / édité et annoté par Giuseppe M. Croce. 5 vv. Vol. II (1908-1909). Cité du Vatican: Archives sècretes Vaticanes, 2007.

P. Micocci, C. Santangeli, Il IX centenario dell’Abbazia e l’esposizione di arte italo-bizantina a Grottaferrata: 1904 - 1905; ricordo di un evento. Catalogo, 2011.

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https://arthistoriography.files.wordpress.com/2015/11/gasbarri.pdf

 

Link

https://www.abbaziagreca.it/origini/origini.asp

http://www.vivavoceonline.it/articoli.php?id_articolo=1041

http://www.vivavoceonline.it/articoli.php?id_articolo=1404


19 luglio 2020



Copertina della rivista "Roma e l'Oriente"



Inaugurazione dei festeggiamenti per il IX Centenario dell'Abbazia nel 1904



Corridoio del primo piano allestito in occasione della Esposizione di Arte Italo-Bizantina all'Abbazia Greca di San Nilo



Leopoldo Metlicovitz, Poster dell'Esposizione di Arte Italo-Bizantina, 1905




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