Russi in Italia

Il Giornale di Politica e di Letteratura - 12 (1936), n. 5-6, pp. 251-254
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Autore: Poggioli Renato,
Forma autore accettata: Poggioli, Renato
Titolo: Note di letteratura russa (Gorkij, Veresajev e Levin)
Titolo del periodico: Il Giornale di Politica e di Letteratura
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 12 (1936), n. 5-6, pp. 251-254
Abstract: L’A. analizza tre scrittori e alcune loro opere significative. Di Maksim Gor’kij (pseud. di Aleksej Maksimovič Peškov) il dramma Jegor Bulycov e gli altri [Egor Bulyčov i drugie, 1932] e i romanzi Foma Gordeev [1899] e L’affare degli Artamonov [Delo Artamonovych, 1925], che costituiscono un trittico su personaggi dall’ambizione sfrenata, «la razza dei rapaci», e ricorda che l’autore non ne era soddisfatto, come era scontento del dramma I bassifondi [Na dne, 1902]. Di Vikentij Vikent’evič Veresaev (pseud. di V. V. Smidovič), divenuto famoso in tarda età con Memorie d’un medico [Zapiski vrača, 1901], sceglie un libro che ha riscosso l’interesse della critica, il romanzo Le sorelle [Sestry, 1933] e di lui precisa che, dopo avere partecipato alla rivoluzione, è rimasto uno spirito indipendente ed ha pubblicato nel 1923 Nel vicolo cieco [V tupike]. Il terzo scrittore su cui l’A. si sofferma è Boris Michajlovič Levin, autore dell'Adolescente [Junoša, 1933], scritto a quattro anni di distanza dal primo romanzo, C’erano una volta due camerati [Žili dva tovarišča, 1931].
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: IT-PD0158
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