Russi in Italia

Lacerba - 3 (1915), n.  4, pp. 27-28
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Autore: Soffici Ardengo,
Forma autore accettata: Soffici, Ardengo
Titolo: Intorno alla Russia
Titolo del periodico: Lacerba
Tipo di contributo: Articolo
Annata, anno, fascicolo, pagine: 3 (1915), n. 4, pp. 27-28
Abstract: L’A. ritiene che russi e italiani siano affini per il comune misto di occidentalismo e orientalismo che li dota di concretezza e forza d’immaginazione. Sono atti a una vita d’azione e di creazione, pronti a sacrificare la stabilità per l’avventura e portati alla contemplazione. Aperti ai grandi voli, i russi si abbattono presto e diventano fatalisti, pessimisti, mistici. Rivoluzionari d’istinto, sono incapaci di organizzarsi e scivolano nell’anarchia o nel nichilismo. Di fronte ai problemi, che percepiscono con acume, provano un senso d’impotenza e, così, sopportano tutto, persino l’assolutismo. I russi sviluppano fino alle estreme conseguenze ogni idea che afferrano, oltrepassando ogni limite e precipitando nell’assurdo. Nel contatto con la civiltà occidentale, soprattutto “latina”, potranno acquisire eticità e disciplina interiore, e divenire capaci di una vita ordinata. In conclusione auspica che una nuova civiltà latino-slava contrasti la “barbarie” tedesca. Sono citati Aleksandr Herzen, Dante e Fedor Dostoevskij.
Biblioteca in cui è stata effettuata la rilevazione: C.I.R.C.E.
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