Russi in Italia

Russia: rivista di letteratura, storia e filosofia


Edita artigianalmente (non ha copertura finanziaria, è priva di editore e di canali di distribuzione), esce con cadenza irregolare e con alcune interruzioni dall’ottobre 1920 (A. I, n.1) ai primi mesi del 1926 (A. 5, n. 3-4): vengono pubblicati complessivamente 18 fascicoli, di cui quattro doppi e uno triplo. Dal 1920 al n. 3 del 1924 la rivista esce a Napoli, prima presso l’Editrice Italiana, poi per Riccardo Ricciardi Editore, dal n. 4-6 del 1924 fino alla fine esce a Roma per la Anonima Romana Editoriale. Dal numero 1 della seconda annata (1923) il sottotitolo cambia in Rivista di letteratura arte storia. La redazione è atipica, in quanto composta esclusivamente da Ettore Lo Gatto, che si avvale di alcuni collaboratori, ma con spirito pionieristico e dedizione totale figura come traduttore principale dei contributi letterari e saggistici, oltre che come autore di numerosi saggi, commenti e rubriche bibliografiche e informative. È la prima rivista italiana dedicata esclusivamente alla letteratura e alla cultura russa, e secondo gli intenti espressi da Lo Gatto ha il compito di promuovere l’avvicinamento della cultura italiana alla civiltà russa e di presentare senza alcun pregiudizio politico le enormi ricchezze spirituali di un paese ancora poco noto in Italia, con traduzioni fatte direttamente dagli originali russi, attinti sia dalla produzione sovietica che da quella dei centri dell’emigrazione. Tra i collaboratori figurano Giovanni Maver, Raissa Naldi, Andrea Caffi, Vittorio Gui, Enrico Damiani, Olga Signorelli, Aurelio Palmieri, Carlo Grabher. La conoscenza personale di Lo Gatto con Maksim Gor’kij è all’origine di preziosi suggerimenti sulla nuova generazione letteraria sovietica, il cui risultato si nota nelle annate 1924, 1925 e 1926, dedicate ai “Fratelli di Serapione” (L. Lunc, M. Zoščenko, Vs. Ivanov, V. Šklovskij, e M. Slonimskij), di cui Lo Gatto scrive da contemporaneo, man mano che le loro opere escono in URSS, e ad alcuni poeti e prosatori esordienti, quali I. Babel’, S. Esenin, L. Sejfullina, L. Leonov (Massimo Tria).

 

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