Russi in Italia

Critica sociale


Periodico politico di ispirazione socialista fondato a Milano nel 1891 da Filippo Turati e diretto insieme ad Anna Kuliscioff fino al 1925. Il sottotitolo, Rivista di studi sociali, politici e letterari, dal 1893 cambia in Rivista quindicinale del socialismo scientifico. Dopo la condanna di Turati per i Moti di Milano del 1 maggio 1898, la rivista viene sequestrata e riprende la pubblicazione dopo più di un anno, il 1 luglio 1899. Durante il periodo giolittiano diventa espressione della tendenza riformista all’interno del partito socialista; Anna Kuliscioff vi porta i temi dei diritti delle donne e del suffragio universale. Nei primi anni del secolo numerosi sono gli approfondimenti sull’organizzazione sociale in Russia e sulla prima rivoluzione russa. Durante la Prima guerra mondiale la redazione mantiene una posizione neutralista, reagisce con entusiasmo alla rivoluzione di febbraio, affidando ad Angelo e Claudio Treves e ad Alessandro Schiavi gli articoli più corposi sulla Russia. La rivoluzione di ottobre viene invece accolta con crescente preoccupazione: nel corso del 1918 «Critica sociale» si assesta su posizioni apertamente antileniniste, ospitando interventi di esponenti della corrente menscevica e articoli di denuncia del “terrore rosso” di Vasilij Vasil’evič Suchomlin e Karl Kautsky. Negli anni successivi continua a seguire con attenzione la situazione russa da posizioni antibolsceviche, contando tra i collaboratori russi Vagan Totomjanc e Moisej Bejlinson. Dopo l’avvento del fascismo, la rivista difende con coraggio l’ordine democratico travolto dal regime, subendo ripetute censure e sequestri. Gli ultimi articoli militanti riguardano l’assassinio di Giacomo Matteotti, che era stato collaboratore di «Critica sociale». Viene soppressa dalla legge fascista sulla stampa d’opposizione, l'ultimo fascicolo esce nell’autunno del 1926. «Critica sociale» risorge nel 1945 per iniziativa di Ugo Guido Mondolfo, che aveva fatto parte della direzione della rivista durante il fascismo, subisce interruzioni negli anni 1970 e 1990, diviene mensile nel 2000 (Agnese Accattoli).

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