Russi in Italia

Aleksandr Evgen’evič Jakovlev


Luogo e data di nascita: S. Pietroburgo, 13(25) giugno 1887
Luogo e data di morte: Parigi, 12 maggio 1938
Professione: pittore, illustratore

È figlio del luogotenente della flotta Evgenij Aleksandrovič Jakovlev (1857–1898), fondatore e proprietario della Prima fabbrica russa di motori a gas e cherosene, e di Sofija Petrovna Kuz’mina (1859–1940). Nel 1905-1913 studia all’Accademia delle Arti di Pietroburgo con Dmitrij Kardovskij (18661943), collaborando contemporaneamente come illustratore con i giornali satirici “Strekoza” (1907–1908), “Satirikon” (1908–1913) e “Nuovo Satiricon” (1913). Negli anni di studio stringe amicizia con Boris Grigor’ev, Isaac Brodskij e soprattutto con Vasilij Šuchaev, con cui condividerà il soggiorno italiano. Infatti  nel 1913, conclusi gli studi, è premiato con un soggiorno all’estero per il quadro Al bagno (V bane).

Nel 1914-1915 visita l’Italia e la Spagna con Šuchaev, durante il soggiorno a Capri dipinge il proprio autoritratto in costume di Arlecchino, ritrandosi insieme all’amico in una composizione nel gusto della Commedia dell’Arte - Doppio autoritratto. Arlecchino e Pierrot (1914). In altri quadri del periodo (Il pescatore, Il violinista, 1915) la linea delle figure rappresentate si avvicina all’espressionismo; l’artista sperimenta anche l’arte monumentale, come negli schizzi per gli affreschi di San Nicola a Bari (successivamente non realizzati).

Le rivoluzioni russe del 1917 lo trovano in Estremo Oriente come borsista dell’Accademia delle Arti (Cina, Mongolia, Giappone), studia il teatro cinese e giapponese, fa innumerevoli disegni e ritratti di carattere etnografico; nel 1919 decide di non rientrare in Russia e si stabilisce a Parigi, dove prende parte attiva alla vita artistica dell’emigrazione russa: illustra libri, esegue affreschi in restaurant, sale da concerto e residenze private, partecipa ai salons parigini e a diverse mostre. Nel 1921 fonda insieme a Šuchaev una scuola d’arte in rue Campagne Première a Montparnasse. Nel 1924-1925 riprende a viaggiare per il mondo, si reca in Africa.

Nel 1928-1930 Jakovlev torna di nuovo in Italia per studiare l’antica pittura romana a Pompei e gli affreschi del Museo Archeologico Na­zio­na­le di Napoli, ed esegue una serie di grandi quadri su temi mitologici.


Bibliografia

L. Lvov, Končina A.E. Jakovleva, “Illjustrirovannaja Rossija” 1938, № 2.

A.N. Benua, Aleksandr Jakovlev, “Poslednie novosti”, 4.6.1938, № 6272.

A.N. Benua, A. Jakovlev, Russkie zapiski, giugno 1938, pp. 163-173.

Pisma V.I. Suchaeva A.E. Jakovlevu iz Italii i Peterburga, Panorama iskusstv 1985, 8, pp. 173-190.


Link

https://artrz.ru/articles/1804787778/index.html


Antonella d'amelia

30 aprile 2023

 



Aleksandr Jakovlev, Autoritratto (1917, Galleria Tret'jakov)



Aleksandr Jakovlev e Vladimir Šuchaev, Doppio autoritratto. Arlecchino e Pierrot (1914, Russkij muzej)



Aleksandr Jakovlev, Vasilij Šuchaev nel suo studio (1928)

Aleksandr Jakovlev, Il violinista (1915)



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