Russi in Italia

Discendente di una famiglia di principi georgiani di Kutaisi, frequenta l’Istituto militare di Stavropol’, è assegnato ad un reggimento cosacco, prende parte alla Prima guerra mondiale, è insignito di onorificenze. Arriva in Italia nel 1922 a Varazze insieme al fratello Ivan Konstantinovič, ma dalla metà degli anni Venti si stabilisce a Milano con la moglie Ekaterina Šimovskaja e la figlia Ol'ga (10 sett. 1910 – 27 marzo 1991, Milano), trova lavoro alla Fabbrica Magneti Marelli di Sesto San Giovanni. A Milano risiede presso la sorella Marija Konstantinovna, sposata Crosio. Nel 1925 i loro nomi figurano tra i fondatori della Società “Colonia russa dell’Italia settentrionale”. Dal 1933 è vice presidente dell’Associazione fra mutilati ed invalidi di guerra russi "vecchio regime" nel Regno d'Italia, partecipa attivamente alla raccolta di fondi per aiutare i militari esuli, sparsi in tutto il mondo. A questo proposito nel 1933 scrive l'articolo Cos’era e come viveva l’esercito imperiale russo, inneggiando all'onore e al coraggio dei soldati russi e chiedendo aiuti finanziari per gli invalidi.

In un dossier della polizia politica del 1936, che teneva d’occhio il figlio Nikolaj (in servizio presso la Società Anonima Conceria e Tintoria e poi la S.A. Coloniale Autotrasporti di Milano), si comunica che il principe lavora alla Fabbrica Italiana Magneti Marelli e vive con la famiglia (moglie, figlio e sorella) a Milano in via Torino, 51.

Successivamente aderisce al movimento dei Mladorossi e ne diventa il rappresentante e Milano.