Russi in Italia

Grigorij Sergeevič Stroganov


Luogo e data di nascita: San Pietroburgo, 16 giugno 1829
Luogo e data di morte: Parigi, 13 luglio 1910
Professione: collezionista, membro onorario dell'Accademia delle Arti

Figlio di Sergej Grigorevič Stroganov (1794–1882), uomo di stato, collezionista e fondatore della Commissione Archeologica (1859), e di Natalija Pavlovna Stroganova (1796–1872), studia alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Mosca; svolge funzioni di aiutante di diversi ministri della difesa; è nominato Consigliere di Stato effettivo e dal 1883 al 1902 assegnato presso il Ministero dell’Istruzione.
Visita l’Italia ancora bambino insieme alla famiglia, con cui viaggia molto (Europa, Egitto, Algeria, Tunisia). Alla fine degli anni Settanta dell’Ottocento, dopo vari vagabondaggi insieme alla moglie Marija Boleslavovna Potocka (1839–1882) per acquistare opere d’arte, ritorna a Roma, si dedica allo studio della storia dell’arte, stabilisce contatti con gli studiosi. Si è già conquistato in Russia e in Europa una discreta fama di conoscitore d’arte e di mecenate.
Nel 1877 la tragedia colpisce la sua famiglia: il figlio Sergej si suicida impiccandosi e la moglie entra in quella spirale di dolore e malattia che la porterà alla morte. Il conte Stroganov si salva grazie al suo amore per l’arte e il collezionismo. Compra l’edificio sull’angolo di Via Sistina e Via Gregoriana, appartenuto in passato al pittore napoletano Salvator Rosa, nel quale avevano abitato lo scrittore Stendhal e i pittori Mengs e Ingres, lo restaura e gli dà il nome di Palazzo Stroganoff. Qui raccoglie la sua biblioteca (circa 30.000 volumi) e una ricchissima collezione d’arte che comprendeva capolavori di ogni epoca e ogni parte del mondo. Lo storico dell’arte Roberto Longhi, che più volte scrisse dei capolavori del conte, ricorda nel 1926: “La collezione Stroganoff che il raffinato patrizio russo aveva ospitato sontuosamente nel suo palazzo di Roma, era nota nel mondo non soltanto per i quadri e le sculture che conteneva, ma anche per gli avori, i bronzi, gli argenti, i tessuti…” (R. Longhi, La dispersione della collezione Stroganoff, “Dedalo” 1925-1926, n. 2, p. 479). Come ricorda Antonio Muñoz, che è stato molto vicino al conte Stroganov e suo consulente artistico, ogni anno il conte passava a Parigi il mese di luglio, l’estate nella sua tenuta in Russia e tornava a Roma in ottobre con sempre nuove opere d’arte, comprate dagli antiquari di Parigi, Monaco e Colonia.
All’inizio del Novecento Stroganov ordina al pittore Fedor Rejman gli acquarelli degli interni di Palazzo Stroganoff e della sua collezione – acquarelli oggi per noi di straordinaria importanza per ricostruire la disposizione interna di mobili, quadri e oggetti d’arte. Il conte inoltre era interessato a far conoscere gli oggetti della sua collezione, proponeva spesso ai musei d’Europa di esporli, invitava studiosi per analizzarli e finanziava i risultati delle loro ricerche. La comunità scientifica italiana viene a sapere dell’esistenza della Madonna di Duccio, uno dei capolavori della collezione, quando è esposta nel 1904 a Siena alla Мostra dell’antica arte senese, organizzata a Palazzo Pubblico dallo storico dell’arte Corrado Ricci (1858–1934); grazie a questa esposizione si comincia a discutere in quel periodo dell'autonomia dell’arte senese antica e se ne analizza il valore.
Nel 1909 due collaboratori della rivista “Starye gody” N.N. Vrangel’ e A.A: Trubnikov fanno visita al conte e pubblicano un lungo articolo in russo con la descrizione della sua collezione. Anche storici e bizantinisti russi, come Nikodim Kondakov e Dmitrij Ajnalov, hanno occasione di studiare le opere d’arte bizantina e antico-russa della collezione del conte durante i loro soggiorni di studio in Italia.
Negli anni trascorsi a Roma il conte frequenta, i rappresentanti della colonia russa, mantiene regoli contatti con l’ambasciatore e collezionista Aleksandr Nelidov, finanzia e sostiene il Circolo per l'incoraggiamento dei giovani artisti russi, di cui è presidente Marija Barjatinskaja. Spesso gli fanno visita la figlia Marija Grigor’evna Ščerbatova (1857–1920) e i nipoti. In un acquarello di Ol’ga Barjatinskaja Il conte Stroganov nel suo Palazzo di Via Sistina (1902, oggi al Museo di Roma) è raffigurato con una lunga barba bianca seduto nella sua biblioteca.

Dopo la sua morte, la figlia regala al Museo dell’Ermitage a San Pietroburgo alcuni argenti sassanidi, il Reliquiario bizantino e il Tabernacolo di Beato Angelico, e alla Galleria Nazionale di Roma il Ritratto di Erasmo da Rotterdam.

Successivamente alla morte della figlia, uccisa dai bolscevichi nella tenuta di Nemirov nel 1920, tutte le proprietà del conte passano a Elena Petrovna Stolypina (1892-1985), vedova del nipote, principe Vladimir Alekseevič Ščerbatov (1880-1920). Da qui ha inizio la dispersione della collezione Stroganov: giunta a Roma fortunosamente e senza mezzi con le due figlie Ol’ga (1915-1948) e Marija (1916-2005), Elena Petrovna comincia a vendere quadri e libri della collezione Stroganov (invano Longhi tuona nei suoi articoli contro il governo italiano che non acquista questi capolavori e permette siano portati via dall’Italia).


Fonti archivistiche

BNCR. Archivio della Biblioteca Gogol'.

 

Bibliografia

Mostra dell’antica arte senese (aprile–agosto 1904). Catalogo generale illustrato. Siena 1904 (https://archive.org/details/gri_33125001582739)

Muñoz A. La collezione del conte Stroganoff // Rassegna contemporanea 1910, n. 10.

Muñoz A., Pollak L. Pièces de choix de la collection du Comte Grégoire Stroganoff à Rome. Rome: Unione editrice, 1912. 2 vv.

Врангель Н.Н., Трубников А. Картины собрания графа Г.С. Строганова в Риме // Старые годы. 1909. Янв.-март. С. 115–138.

Ghiner B. [Longhi R.]. ≪A dispetto dei santi≫. Il disfacimento della collezione Strogonoff // Vita Artistica. Cronache mensili d’Arte. Gennaio 1926. № 1. P. 12–13, Febbraio 1926. № 2. P. 23–2.

Muñoz A. Il Conte Stroganoff, in Figure Romane, Roma, Staderini, 1944.

Pollak L. Römische Memoiren. Künstler, Kunstliebhaber und Gelehrte 1893–1943. Roma: L’Erma di Bretschneider, 1994.

Халпахчьян В. Римский дворец графа Г.С. Строганова в акварелях Ф.П. Реймана // Пинакотека. 2003. № 16–17. С. 184–195.

Moretti S. Il collezionismo d'arte bizantina a Roma tra Otto e Novecento: il caso Stroganoff, in Bisanzio, la Grecia e l'Italia, a cura di A. Iacobini, Roma, Foroellenico, 2003, pp. 89-99.
Кузнецов С.О. Д ворцы и дома Строгановых: Три века истории. М.; СПб.: Центрполиграф; МиМ-Дельта, 2008.

Kalpakcian V. La passione privata e il bene pubblico. Il conte Gregorio Stroganov: collezionista, studioso, filantropo e mecenate a Roma fra Otto e Novecento, in Il collezionismo in Russia da Pietro I all'Unione Sovietica, atti del convegno (Napoli, 2006), a cura di L. Tonini, Napoli, Artistic & Publishing Company 2009, pp. 89-113.

Moretti S. Sulle tracce delle opere d'arte bizantina e medievale della collezione di G. S. S., in La Russie et l'Occident, actes du colloque (Losanne, 2009), Roma, Viella 2010, p. 98-112

Kalpakcian V. Il destino della collezione romana del conte G.S. Stroganoff (1829–1910) dopo la scomparsa del collezionista // Rivista d’Arte. 2012. Vol. II. Р. 447–473.

Русское присутствие в Италии в первой половине ХХ века : энциклопедия / ред.-сост. А. д’Амелия, Д. Рицци. М. : Политическая энциклопедия, 2019.


Link

http://www.fondazionezeri.unibo.it/it/pubblicazioni/call-for-papers/articoli-2013/dipinti-antichi-della-collezione-stroganoff

http://www1.unipa.it/tecla/rivista/1_rivista_moretti.php

http://www.nasledie-rus.ru/podshivka/7503.php



Antonella d'Amelia
1 giugno 2020



Fedor Rejman. La Sala dell'arte italiana a Palazzo Stroganoff. Acquarello su carta, 1910
 http://www.nasledie-rus.ru/podshivka/7503.php



Fedor Rejman. La scala principale di Palazzo Stroganoff. Acquarello su carta, 1910
http://www.nasledie-rus.ru/podshivka/7503.php



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