Russi in Italia

Vera Vladimirovna Chlenikova


Luogo e data di nascita: Astrachanskaja gubernija, 20 marzo (2 aprile) 1891
Luogo e data di morte: Moskva, 19 gennaio 1941
Professione: pittrice, poeta, memorialista

Sorella del poeta Velimir Chlebnikov, è figlia dell’ornitologo Vladimir Alekseevič Chlebnikov (1857–1934) e di Ekaterina Nikolaevna Verbickaja, vicini ai circoli populisti. Si accosta giovanissima all’arte: frequenta da uditrice dal 1905 la Scuola d’arte di Kazan’ (Kazanskaja chudožestvennaja škola), dal 1908 l’Istituto artistico di Kiev (Kievskoe chudožestvennoe učilišče) e dal 1910 la Società per lincoraggiamento degli artisti (Obščestvo pooščrenija chudožnikov) a San Pietroburgo nella classe del pittore e incisore Jan Cionglinskij.

Nel 1912 si reca a Parigi, dove entra all’Académie Vitti e prende lezioni dal pittore olandese Kees Van Dongen, il cui tratto pittorico segna i suoi successivi lavori.

Dal 1913 al 1916 vive in Italia, a Firenze: copia “a modo suo” i capolavori della Galleria degli Uffizi, s’innamora della patina colorica degli antichi palazzi fiorentini, si lega d’amicizia con gli artisti Franco Dani (1895–1983), Arturo Cecchi (1886–1971) e Piero Bernardini (1891–1974), con i quali discute le proprie ricerche pittoriche. Dedica a Firenze un ciclo di versi e alcuni saggi; le sue lettere alla madre di questi anni, conservate alla Casa-museo di Chlebnikov a Astrachan, sono state di recente edite dal direttore del museo e storico Aleksandr Mamaev.

Negli anni italiani visita diverse città, si reca a Capri, Venezia, Roma; tra il 1914 e il 1916 dipinge sia paesaggi (“Alberi di Capri”, “Paesaggio con pini”, “Scala verso i monti”, “Vesuvio”) che immagini religiose: “Madonna”, “Profeta”, “Albero della vita”, “Crocifissione”. È proprio in questo periodo italiano che si forma il suo peculiare tratto pittorico, attento alle possibilità del colore e alle più recenti soluzioni estetiche.

Nel 1916 rientra in Russia e si stabilisce ad Astrachan, dove lavora alla sezione artistica del Gubpolitprosvet (Gubernskij otdel političeskogo prosveščenija), insegna ed espone; prevale nei lavori di questo periodo (ritratti, paesaggi, nature morte) un modo più realistico di affrontare la forma. Dopo la morte del fratello Velimir nel 1922, scrive un volume di ricordi e comincia ad illustrare le edizioni delle sue opere. Nel 1924 sposa a Mosca il pittore, insegnante del Vchutemas, Pёtr Vasil’evič Miturič, con cui collaborerà nella seconda parte della vita.


Pubblicazioni

Хлебникова В. «Что нужно душе…»: Стихи. Проза. Письма. М.: Дом-музей Марины Цветаевой, 2000.


Bibliografia

Бобков С.Ф. Вера Хлебникова. Живопись. Графика. М.: Советский художник, 1987.

Чегодаева М. Заповедный мир Митуричей-Хлебниковых: Вера и Петр. М.: Аграф, 2004.

Мамаев А.А. Астрахань Велимира Хлебникова. Астрахань: ГПАО ИПК Волга, 2008.

Мамаев А.А. Итальянские письма, стихи и проза Веры Хлебниковой // Studi Slavistici. 2009. № 6. С. 251–268.


Link

http://ros-kolokol.ru/iskusstvovedenie/dnevniki-very-hlebnikovoi.html

https://www.liveinternet.ru/users/4373400/post452895027/

http://хлебников-велимир.рф/fotogalery/family_friends.htm


Nella foto Autoritratto. Studio. Olio su tela degli anni'10


Antonella d'Amelia

12 settembre 2020



Vera Chlebnikova in un disegno di Petr Miturič (1924)



Vesuvio. Olio su tela 1914-1916 (Museo russo di San Pietroburgo)



Bambina italiana. Olio su tela  1914-1916



L'albero della vita. Olio su tela 1914-1916



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