Russi in Italia

Lev Barmasch


Luogo e data di nascita: Machnoves (Kiev), 22.6.1891
Professione: giornalista

Giornalista che risiede in Germania (Zoppot, Seestrasse 28 presso Pawalke) sotto il nome di Leo Barmack, e chiede di venire in Italia, per completare un film, cui devono prendere parte 1500 comparse italiane munite di regolare contratto [la stessa dicitura sulle comparse appare anche nel fascicolo della compagnia Albatros]. Al Barmasch viene rifiutato il visto di ingresso in Italia, perché sospettato di essere una spia bolscevica.

Un documento del 27 settembre 1922, inviato al Ministero dell'Interno da parte del Ministero degli Esteri, riporta le seguenti informazioni raccolte dal Reale Incaricato d'Affari a Copenaghen:

"Da fonte che si ritiene sicura, ricevo le informazioni seguenti su certo Leone Barmasch, giornalista, nato a Machnoves (Kiev) il 22 giugno 1891, considerato come spia bolscevica, intelligente e pericoloso. Il Barmasch negli anni 1919-1921 tenne un Ufficio a Berlino spacciandosi per collaboratore di parecchi giornali tedeschi. Fu in rapporto talvolta coi centri pangermanisti, talvolta coi monarchici ucraini. Barmasch avrebbe in seguito perduta la fiducia dei monarchici tedeschi, per essere entrato in relazione coi rappresentanti bolscevichi a Berlino. Per sottrarsi all'espulsione dalla Germania dalla quale era minacciato, si trasferirà a Vienna dove avrebbe già dimorato nel 1920. L'autorizzazione a risiedere a Vienna gli sarebbe stata data dapprima in qualità di corriere della rappresentanza diplomatica ucraina a Stoccolma ed in seguito come corrispondente di giornali berlinesi.
Il Barmasch a Vienna fu in rapporti con diverse missioni estere ma anche con gli anarchici dei diversi Paesi. Verso la fine del 1921 egli passava per un agente dell'Internazionale Comunista che si serviva delle sue relazioni coi monarchici a profitto del servizio bolscevico russo.
Quando il Governo austriaco si avvide che il Barmasch si procurava i rapporti militari concernenti i Paesi limitrofi dell'Austria, rapporti che pagava molto cari, lo espulse. Egli allora si trasferì a Praga, ma da quell'epoca le sue tracce furono perdute".

Un altro documento del 6 febbraio 1923 inviato al Ministero dell'Interno da parte del Ministero degli Esteri riporta le informazioni sul soggetto raccolte dal Console italiano a Danzica:

"Da indagini discrete qui praticate mi è risultato che l'agitatore e spia comunista segnalato dalla R. Legazione di Copenaghen si trova effettivamente in Danzica. È rimasto pure confermato che il predetto individuo è effettivamente il capo dell'azione comunista dell'Europa Centrale. Porta nomi diversi ed è munito di passaporti di diverse nazionalità, evidentemente falsificati. Talvolta si fa chiamare Barasch, talvolta Barmasch, Barmawsckewski o Barmack. Attualmente dimora sotto il nome di Leo Barmack in Zoppot, Seestrasse 28, presso Pawalke".

Nota
Nei documenti italiani si incontra come Barmarsch Leone.

Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, 1923, cat. A11, b. 11, f. Barmasch Leone n. 13.

Giuseppina Giuliano

 



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