Russi in Italia

Georgij Mironovič Fabrikant

Fabbri


Professione: ingegnere, musicista

Nell'emigrazione lavora come violinista e direttore d'orchestra. Dirige tra l'altro "numerosi concerti tenutisi alla presenza del Duce, e ne va fiero". Dai documenti della Polizia politica si apprende che negli anni '30 è violinista e direttore d'orchestra (si esibisce con lo pseudonimo di Fabbri) nella sala da pranzo dell'Hotel Excelsior di Roma e riferisce regolarmente all'OVRA quanto là avviene. È considerato una persona fidatissima, che nutre "immensa simpatia pel Duce e per la nuova Italia". Ad esempio in una comunicazione del 14 dicembre 1937 si riportano le sue preoccupazioni:

"Negli ultimi mesi si è potuto notare, in occasione dai banchetti diplomatici all'Hotel Excelsior e in vari palazzi, che l'opposizione contro il Fascismo va assumendo forme sempre più rilevanti. Si ode specialmente da parte di alti ufficiali: generali, colonnelli, ecc., una serie di critiche che non devono passare sotto silenzio. Ma anche personalità cospicue del Partito dicono cose che appaiono incompatibili con le loro alte cariche. In particolare muovono critiche sui seguenti punti:
  1. La politica autarchica conduce l'Italia alla rovina
  2. La partecipazione dell'Italia alla guerra civile spagnola fa apparire l'esercito italiano sotto la luce di una banda di predoni
  3. Badoglio avrebbe dovuto assumere il supremo comando in Spagna, ma lo ha rifiutato dichiarando ai suoi intimi che egli non è un capitano di ventura
  4. L'antipatia degli ufficiali italiani contro il Duce non fa che crescere. Una delle causa principali sarebbe da ricondurrsi al fatto che il Re è stato messo a tacere
  5. Anche nella popolazione aumentano le ostilità contro il Fascismo. Si critica aspramente la qualità dei prodotti italiani, che peggiorano man mano che si insiste nel programma dell'autarchia
  6. Si fa dell'ironia sulla stragrande sorveglianza a tutela del Duce, e si osserva che mai essa è stata così motivata come oggi
  7. In detti circoli si vuol sapere che, mediante l'apertura della frontiera  franco-spagnola la resistenza dei rossi è aumentata, mentre la Russia continua a mandare uomini e materiale. Si dichiara in detti circoli che il fascismo si romperà le corna nella Spagna
  8. Si critica molto l'alleanza con la Germania e col Giappone. Questi due paesi avrebbero lanciato al Duce un cappio in cui Egli si sarebbe lasciato pigliare ciecamente (...)
  9. Si dice che il Duce si avvicini alla follia zarista."

La polizia controlla i suoi spostamenti (si reca a Milano nell'agosto 1938 per un concerto) e gli incontri con esponenti della comunità ebraica, alla quale Fabrikant appartiene.


Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Roma, Ministero dell'Interno, Polizia politica, Fascicoli personali, b. 470, b. Fabrikant Georges.

Vladimir Keidan


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