Russi in Italia

Personaggio di grande cultura, compie studi di diritto e scienze naturali a Pietroburgo, dove ottiene il grado di dottore in economia politica e statistica.

Nel 1894 conosce Nikolaj Rimskij-Korsakov e ne diviene un assiduo collaboratore, realizzando i libretti di alcune delle sue ultime opere. Di lui il compositore ha lasciato nelle sue memorie questo ritratto:

Uomo intelligente, istruito e colto, laureato in due facoltà, diritto e scienze, oltre che eminente matematico, Vladimir Ivanovič era grande esperto e amante del passato russo e della letteratura russa antica: byliny, canzoni, ecc. In quell'uomo timido, riservato e rispettabilissimo non si sarebbero mai potuti immaginare, a giudicare dall'aspetto, tutto l'intelletto e la cultura che emergevano invece da una conoscenza più approfondita. Grande appassionato di musica, era uno dei più ferventi ammiratori della nuova musica russa e, in particolare, delle mie opere (Rimskij-Korsakov 1980, p. 259).

B. è coinvolto per la prima volta da Rimskij-Korsakov nella redazione di un suo libretto in occasione della ristesura di Sadko (1896), scritto in collaborazione con Vladimir Stasov e Nikolaj Findeijzen e messo in scena nel gennaio 1898 a Mosca al Teatro dell'Opera di S. I. Mamontov. In seguito scrive il libretto per l'opera Skazka o care Saltane (La fiaba dello zar Saltan, 1900), tratta da un racconto di Aleksandr Puškin, che va in scena per la prima volta nell'autunno del 1900 nello stesso teatro. Il suo capolavoro è il testo dell'opera Skazanie o nevidimom grade Kiteže i deve Fevronii (La leggenda della città invisibile di Kitež e della fanciulla Fevronija, 1904), rappresentata per la prima volta tre anni dopo la sua completa realizzazione, il 7 febbraio 1907 al Teatro Mariinskij di Pietroburgo con la direzione di F. Blumenfel'd, regia di V. P. Škafer, scenografie di K. A. Korovin e A. M. Vasnecov e costumi di Korovin. Il libretto, tratto da due narrazioni del XIII secolo, La storia di Kitež e La leggenda del principe Pietro di Murom e della fanciulla Fevronia, elaborate sulla sfondo storico dell'invasione mongola, riceve il premio Puškin per l'alto livello di stilizzazione linguistica e letteraria che lo caratterizza.


Schizzo di K. Korovin per un costume di Skazanie o nevidimom grade Kiteže i deve Fevronii
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B. correda il libretto di dettagliate note al testo, in cui chiarisce i procedimenti di elaborazione del materiale folklorico, nella consapevolezza che "gli elementi sparsi in queste fonti sono decisamente insufficienti alla elaborazione di un'opera scenica ampia e complessa" e che tuttavia "in tutta l'opera non si possa trovare una sola minuzia che, in un modo o nell'altro, non sia ispirata per un tratto a una qualche leggenda, verso, scongiuro od altro frutto della creazione popolare russa" (Bel'skij 1990, p. 13).
L'ultimo libretto di B. per Rimskij-Korsakov è per l'opera Zolotoj petušok (Il galletto d'oro, 1907), tratto da una fiaba di Puškin, messo in scena per la prima volta nel 1909 a Mosca al Teatro dell'Opera di Zimin con la direzione di Emil' Kuper.
Nel 1920, B. emigra nel Regno Serbo-Croato-Sloveno e secondo alcune fonti sarebbe morto in Germania. Nel 1926 il librettista "favorevolmente noto alla Regia Legazione di Belgrado", risulta diretto in Italia "onde recarsi a Milano per affari con la nota casa Ricordi".

Bibliografia
Muzykal'naja enciklopedija, t. I, Moskva, Sovetskaja enciklopedija, 1973, p. 402.
V. I. Bel'skij, La leggenda della città invisibile di Kitež e della vergine Fevronija, Firenze, Teatro comunale di Firenze, 1990.
N. Rimskij-Korsakov, Letopis' moej muzykal'noj žizni, Moskva, Muzyka, 1980.
A. J. Swan, Russian music and its sources in chant and folk-song, New York, W. W. Norton & Company, 1973.

Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Roma, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, 1926, cat. A16, b. 31, f. Bielski Wladimiro.

Nota
Nei documenti italiani s'incontra Bielski Wladimiro.

Siti interessanti
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