Russi in Italia

Boris Zacharovič Šumjackij


Luogo e data di nascita: Verchneudinsk (Zabajkal'skaja oblast'), 16 novembre 1886
Luogo e data di morte: Kommunarka (Mosca), 29 luglio 1938
Professione: rivoluzionario, presidente del Sojuzkino

Figlio di un rilegatore di libri, è attivo nei circoli rivoluzionari fin dal 1903. Dopo le rivoluzioni del 1917 ricopre cariche importanti all'interno del Partito comunista in Siberia; dal 1923 al 1925 è a Teheran, dove cura i rapporti commerciali fra l'Iran e l'Unione Sovietica. Di ritorno in Russia, viene nominato rettore dell'Università comunista per i lavoratori dell'Oriente (Kommunističeskij universitet trudjaščichsja Vostoka).
Negli anni Trenta è ai vertici del settore cinematografico dell'URSS, come presidente del Sojuzkino e, dal 1933, dell'Organo centrale per l'industria cinematografica in seno al Consiglio dei Commissari del Popolo (Sovet narodnych komissarov). Si occupa di promovuere il cinema sovietico, curando in particolar modo i rapporti con l'estero. Nel 1934 è a capo della delegazione cinematografica sovietica, composta dai registi Arkadij Šafran, Vladimir Petrov e Grigorij Rošal', che giunge a Venezia in occasione della II Mostra internazionale del cinema.

Marco Ramperti, sulle colonne dell'«Ambrosiano», condanna le aspettative da parte del pubblico e dell'intelligencija italiana come una manifestazione di "snobismo dell'Internazionale". E aggiunge:

"Non si domandava, non si accettava, non si acclamava che la Russia. Veniva fatto di chiedersi se gli elegantoni, la sera che l'Ambasciatore dell'U.R.S.S. sarebbe stato presente allo spettacolo, avrebbero finito per mettersi sullo sparato dello smoking una cravatta rossa".

Šumjackij giunge a Venezia il 5 agosto 1934 e risiede con tutta la delegazione sovietica all'Hotel Excelsior al Lido.

La delegazione russa viene accolta dal primo Segretario dell'Ambasciata sovietica a Roma, dal Conte Volpi di Misurata, presidente della Biennale e da un nugolo di giornalisti. Dopo l'incontro il Conte Volpi invia un telegramma all'ambasciatore Potemkin, in cui si dichiara grato che la Russia abbia riservato alla Biennale Cinematografica film di significativa importanza («Gazzetta di Venezia», 6 agosto 1934).
La delegazione sovietica era giunta a Venezia con ben 14 pellicole. Il primo film sovietico in programma è Groza (L'Uragano) di Petrov, proiettato il 12 agosto; l'apice del successo viene tuttavia raggiunto dalla "serata sovietica" del 17 agosto, durante la quale vengono proiettati Čeljuskin di Šafran e Peterburgskaja noč' (Le notti di Pietroburgo) di Rošal'. Il giorno seguente, sulla «Gazzetta di Venezia» si legge che all'evento hanno presenziato "attori, registi, scrittori, giornalisti, elegantissime dame, insomma il fior fiore dell'alta società cosmopolita ospite del Lido di Venezia". La serata si rivela un successo: "Le proiezioni sono state segno a ripetuti applausi durante e dopo lo spettacolo" .
Lo stesso successo hanno i film proiettati fuori programma il 18 agosto: Ivan (1932) di Aleksandr Dovženko, Okraina (Sobborghi, 1933) di Boris Barnet, Tri pesni o Lenine (Tre canti su Lenin, 1934) di Dziga Vertov, Pyška (1934) di Michail Romm, Novyj Gulliver (Il nuovo Gulliver, 1935) di Aleksandr Ptuško e i due cortometraggi Parad molodosti  (Parata della gioventù, 1934) e Snežnyj marš (Marcia nella neve, 1935). Veselye rebjata (Ragazzi allegri, 1934) di Grigorij Aleksandrov chiude la rassegna al Lido, un'edizione sicuramente memorabile per la cinematografia sovietica, che si aggiudica la Coppa della Biennale "per la migliore presentazione del paese".

L'impressione suscitata non solo dai film ma anche dall'organizzazione sovietica nell'ambito cinematografico è notevole e trova eco nella stampa nazionale. Filippo Sacchi definisce la partecipazione russa alla Biennale "una vera 'esposizione', una rassegna collettiva e attuale della cinematografia sovietica". Sull'«Ambrosiano» Marco Ramperti  scrive:

Sono partiti i Russi. Sono partiti come sono arrivati: quattro, con gli stessi abiti grigi, gli stessi cappelli flosci, gli stessi passaporti rossi fiammanti, lo stesso ponderoso bagaglio di scatole di lana coperte di numeri cabalistici e di patacche cirilliche. E adesso che sono andati, qualche considerazione non sarà fuori di luogo intorno alla permanenza a Venezia di questi compiti moscoviti. Diciamolo francamente: nessun altro Paese ha capito l'importanza della Biennale come i Russi. Nessun altro ha sottolineato con più ufficiale gravità la sua adesione [...] Non ho mai visto gente più scrupolosa e più conscia della sua funzione diplomatica. Sino dall'indomani del suo arrivo Sciumiatski dette un'udienza alla stampa, proprio un'udienza protocollare come un vero ministro e capo delegazione usa dare quando si reca a una Conferenza internazionale. Erano disciplinatissimi: specie nei primi tempi era quasi impossibile pigliarne uno a parte. Se gli domandavate, incrociandolo nel vestibolo: 'Dunque, come ve la passate al Lido?', egli trovava il modo di divagare fino a che un collega non accorreva in suo soccorso (27 agoto 1934).

Šumjackij stesso ricorda la sua partecipazione alla manifestazione come "un vero trionfo della cinematografia sovietica" (Šumjackij 1934, p. 18).

Nel 1935 è ancora a capo della delegazione sovietica alla III Mostra internazionale d'arte cinematografica, ma a partire da questa edizione e fino al dopoguerra per motivi politici a Venezia non saranno più proiettati film sovietici.
Tornato in patria, nel 1938 cade vittima delle repressioni staliniane. È stato riabilitato solo nel 1956.

Pubblicazioni
B. Šumjackij, Sovetskij fil'm na meždunarodnoj kinovystavke, Moskva, Kinofotoizdat,  1934.

Bibliografia
B. Bagaev, Boris Šumjackij, Očerk žizni i dejatel'nosti, Krasnojarsk, Krasnojarskoe knižnoe izdatel'stvo, 1974.
Cinquant'anni di cinema a Venezia, a cura di A. Aprà, G. Chigi, P. Pistagnesi, Venezia, La Biennale, RAI, 1982.
Il crescente successo del Festival Cinematografico, «Gazzetta di Venezia», 5 agosto 1934, p. V.
Il Festival Cinematografico della XIX Biennale, «Gazzetta di Venezia», 4 agosto 1934, p. V.
Il trionfale successo della cinematografia sovietica al Festival internazionale di Venezia, «Gazzetta di Venezia», 18 agosto 1934, p. V.
La prima manifestazione della Biennale Cinematografica, «Gazzetta di Venezia», 31 luglio 1934, p. IV.
La scelta dei film russi, «Gazzetta di Venezia», 8 agosto 1934, p. V.
M. Ramperti, «L'ambrosiano», 27 agosto 1934.
F. Sacchi, «Corriere della sera», 24 agosto 1934
G. Toschi, Storia del film russo, «Cinema - Gazzetta», 27 agosto 1934
Tutti i film di Venezia 1932-1984, a cura di E. G. Laura, La Biennale di Venezia, 1985.
Un telegramma del Conte Volpi all'ambasciatore sovietico Potemkin, «Gazzetta di Venezia», 6 agosto 1934, p. VI.


Matteo Bertelé

Scheda aggiornata il 9 febbraio 2021



Boris Šumjackij dopo l'arresto



(da destra a sinistra) Boris Šumjackij con Chaplin e Fridrich Ermler a Hollywood



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