Russi in Italia

Tat´jana Apollonovna Šucht


Luogo e data di nascita: Samara, 1887
Luogo e data di morte: Frunze, 1943
Professione: insegnante, traduttrice
 
Nasce a Samara, seconda dei sei figli di Apollon Aleksandrovič Šucht. La prima figlia, Nadja (Nadežda, Nadine) nasce nel 1885 a Samara, dove Apollon Aleksandrovič si era ritirato con la giovane moglie, perché la sua casa pietroburghese, luogo di ritrovo di giovani rivoluzionari, era diventata sospetta alla polizia. Qui, due anni più tardi, nasce Tat'jana; poi, durante la deportazione del padre a Tomsk in Siberia, nel 1889 Evgenija (Ženja). Seguono Anna (Asja), nata nel 1894 in Russia, probabilmente a Carskoe Selo, Julja (Ginevra 1896- Peredel'kino 1980), moglie di Antonio Gramsci, e Viktor (Ginevra 1899 -?).
Nel 1894 Apollon con la moglie Julja Grigor'evna e i figli si trasferisce in Svizzera, a Ginevra, poi intorno al 1903 a Montpellier. Qui Nadine completa i suoi studi musicali, si laurea in lettere, ma frequenta anche i corsi di scienze naturali; in seguito va a lavorare a Tiflis, dove si sposerà e avrà un figlio Oleg Leont'ev.
Il resto della famiglia lascia Montpellier per Roma nel 1909. Asja e Julja studiano violino al liceo musicale presso il Conservatorio di Roma. Vi si diplomano entrambe. Asja diventerà violinista concertista e nel 1915 sposerà Fedor Zabel. Evgenija frequenta l'Accademia di Belle Arti. Tat'jana si laurea in Scienze Naturali, poi si iscrive alla Facoltà di medicina, superando quasi tutti gli esami, ma senza laurearsi.
Entro la fine del 1916 i vari membri della famiglia tornano in Russia. Solo Tat'jana resta a Roma, insegna scienze all'Istituto privato Crandon, fa traduzioni, dà lezioni private di russo, in seguito lavora alla rappresentanza commerciale dell'URSS a Milano e successivamente alla Legazione sovietica di Roma.
Le notizie che si hanno sul soggiorno di Tat'jana in Italia sono quasi tutte legate alla figura di Gramsci. Questi aveva conosciuto la futura moglie, Julia, nel 1922 al sanatorio di Serebrjanyj Bor. Nel 1923 ha inizio la loro convivenza, alla fine dello stesso anno Gramsci lascia la Russia, ma non può rientrare in Italia per non essere arrestato dal regime fascista. Nell'agosto 1924 nasce a Mosca il primo figlio della coppia, Delio. Alla fine del ‘24 Gramsci, eletto deputato, può rientrare in Italia e si stabilisce a Roma.
Nel febbraio 1925 rintraccia Tat'jana, che aveva temporaneamente interrotto la corrispondenza con la famiglia e non sapeva di avere un cognato italiano e un nipotino. Gramsci e Tat'jana incominciano a frequentarsi regolarmente, abitano nello stesso quartiere, Tat'jana in via Como 15 presso il socialista rivoluzionario russo Isaak Šrejder.
Nell'autunno del 1925 Julia viene a Roma col bambino e la sorella Evgenija. Vivono da Tat'jana. Julia lavora all'ambasciata sovietica. Nel 1926 Apollon Aleksandrovič viene per breve tempo a far visita alle figlie in Italia. Nell'agosto del ‘26 Julia torna a Mosca dove, alla fine dello stesso mese, nasce Giuliano. Evgenija e Delio si trattengono ancora per qualche giorno in Italia, Tat'jana li raggiunge, vanno insieme a Venezia.
Quando Gramsci viene arrestato l'8 novembre 1926 e trasferito a Ustica, poi a Milano nel gennaio del 1927, Tat'jana trova lavoro alla rappresentanza commerciale sovietica (maggio 1927) e si trasferisce a Milano, dove abita in via Montebello 7, poi via Filippino Lippi, presso Moreno, e infine in via Plinio 34.
Sempre nel 1927 Tat'jana riesce a stabilire un contatto con il cognato nel carcere di San Vittore a Milano, ma si ammala gravemente e passa sei mesi all'ospedale. È di salute cagionevole e la sua situazione economica è quasi sempre assai modesta.
Nel 1928 Gramsci è trasferito a Roma per il processo, Tat'jana lo segue, poi torna a Milano. Nell'ottobre del 1928 incontra per la prima volta a Milano l'economista Piero Sraffa, amico di Gramsci che mantiene i collegamenti con il partito. Su richiesta della madre, Gramsci è trasferito a Turi di Bari nell'agosto del 1928. Tat'jana lo va a trovare quando può; nel ‘29 si trasferisce a Roma, lavora all'Ambasciata sovietica, all'inizio del 1930 va a Turi, si ammala, vi resta oltre sei mesi. Quando Gramsci, soprattutto per suo interessamento, viene trasferito nella clinica del dottor Cusumano di Formia, lo va a trovare ogni fine settimana.
Nel giugno del 1935 Gramsci è trasferito alla clinica Quisisana di Roma, Tat'jana è da lui ogni giorno. È lei che amministra il denaro mandato dal partito per pagare la retta delle cliniche, per migliorare, nei limiti del possibile, le condizioni di vita del detenuto. Spesso, con i suoi magri fondi personali, compra generi alimentari che gli sono graditi, medicinali, abiti caldi. Si preoccupa di fargli arrivare i libri che gli occorrono, talvolta scrive relazioni per il partito sul suo stato di salute e sulle sue condizioni di vita, lo assiste fino all'ultimo giorno, avverte il fratello Carlo quando la situazione si aggrava, è presente al momento della morte. Insieme con Carlo si occupa dei funerali, fa fare delle fotografie, un calco del volto e della mano di Gramsci, segue tutte le pratiche burocratiche successive.
Non deve stupire se una nota biografica di Tat'jana contiene più notizie su Gramsci che su di lei; lei stessa diceva di non saper vivere per sé, e senza dubbio gli ultimi dodici anni della sua vita sono stati consacrati a Gramsci. È Gramsci la ragione principale (non la sola) che la tiene per tanti anni lontana dalla Russia.
Rientrata in Russia nel 1938, dopo la morte di Gramsci (aprile 1937), muore nel 1943 a Frunze, dove la famiglia è evacuata per motivi bellici.

Bibliografia essenziale
La sconfinata bibliografia gramsciana contiene numerosissimi riferimenti a Tat'jana, nel ruolo di tramite tra Gramsci e il partito, direttamente o attraverso Sraffa, di collegamento tra Gramsci e la famiglia e di affettuosa amica del prigioniero, al quale offre un costante appoggio materiale e morale. L'unico libro dedicato essenzialmente a Tat'jana è:
A. Natoli, Antigone e il prigioniero, Roma, Editori Riuniti, 1990.
Su di lei si possono utilmente consultare:
A. Gramsci, Lettere dal carcere, a cura di A. Santucci, 2 voll. Roma, ed. l'Unità, 1988 (contiene le lettere a lei di Gramsci).
A. Gramsci, T. Schuscht, Lettere 1926-1935, a cura di A, Natoli e C. Daniele, Torino, Einaudi, 1997.
T. Schucht, Lettere ai familiari, Roma, Editori Riuniti, 1991 (contiene lettere di Tat'jana alla famiglia in Russia, e alla famiglia di Gramsci in Sardegna).
P. Sraffa, Lettere a Tatiana per Gramsci, introd. e cura di V. Gerratana, Roma, Editori Riuniti, 1991.
È in preparazione l'edizione nazionale delle Opere di A. Gramsci (sono usciti finora i primi due tomi).

Nota
Nelle fonti italiane bibliografiche e archivistiche si incontra come Tatiana Schucht.

Fonti archivistiche
Archivio della Fondazione Istituto Gramsci, Fondo Tatiana Schucht.

Rossana Platone



Julja Šucht, moglie di Antonio Gramsci con i figli Delio e Giuliano.

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