Russi in Italia

Maksim Isaak Vul’fovič Pekar’

Luogo e data di nascita: Riga, 30 marzo 1891
Luogo e data di morte: Cosenza, 19 ottobre 1941
Professione: tipografo, editore

Non si hanno notizie sulla sua vita e attività in Russia. Giunge in Italia nei primi mesi del 1914, a Milano è impiegato come tipografo fino al 1915 presso la Tipografia Angelo Petazzi. Dal 1917 al 1919 soggiorna in Svizzera, da dove ritorna a Milano per viverci stabilmente. Dal suo rientro si occupa di traduzioni e servizi linguistici, oltre a continuare l’attività di tipografo: nel 1919 cura la compilazione tipografica dei dizionari (jugoslavo e russo) della casa editrice Hoepli di Milano, dopo l’avvento del regime fascista stampa materiale di propaganda di varia tematica e in diverse lingue; stampa fascicoli illustrativi in 25 lingue per le prime Fiere di Milano; dal 1925 stampa le riviste “Il mercato d’Oriente” diretta da Pietro Pupino-Carbonelli (1897-1968), avvocato e inviato del “Corriere della Sera” a Londra, Parigi e New York, la “Rivista Italo-Bulgara” dello slavista Enrico Damiani; l’“Esportatore italiano” diretta da Gigi Lanfranconi (1882-1938).

Proprietario della tipografia Poliglotta in via Porpora 39, dal 1930 Pekar' è anche editore: dirige le Edizioni Commerciali di Milano (1930-1932) e dal 1936 al 1938 è proprietario della casa editrice Universale, specializzata in romanzi e racconti polizieschi. Produce materiale in russo per la Delegazione commerciale sovietica a Milano.

Nel suo lavoro è sempre affiancato dal fratello Mojše Iosif Vul’fovič, nato a Riga il 15 giugno 1885, sposato con Ol'ga Eduardovna Gravel'son, nata a Riga l'1 febbraio 1902 e residente a Milano dal 1921. A causa delle leggi razziali nell’agosto 1939 la coppia si trasferisce in Francia. I due fratelli per un periodo gestiscono a Milano una tipografia insieme al cognato Abram Isaakovič Krumer, nato a Riga il 6 marzo 1906, che nel 1939 si trasferisce definitivamente negli Stati Uniti.

È amico di Michail Vilcher, commerciante ebreo residente a Milano e cittadino italiano dal 1928.

Nel dicembre 1938 anche Pekar’ comincia a fare le pratiche per l’espatrio poiché, essendo ebreo, deve lasciare il territorio italiano entro il marzo 1939 con tutta la famiglia: la moglie Evgenija Isaakovna (nata a Riga il 27.10.1907), e i tre figli Leone Remo (Milano, 30.4.1930), Zina Mirella (Milano, 8.5.1932) e Davide (15.5.1935), tutti nati in Italia. Tuttavia non riesce a organizzare l’espatrio e nel luglio 1940, essendo considerato pericoloso per i suoi rapporti con i delegati sovietici, è internato nel campo di concentramento di Ferramonti Tarsia, in provincia di Cosenza.

La moglie, rimasta sola a Milano con tre bambini e senza mezzi di sussistenza, fa ripetutamente richiesta alle autorità che sia revocato il provvedimento di internamento del marito, ma sempre invano. All’internato non è permesso neanche un breve periodo di licenza per assistere uno dei figli durante un’operazione chirurgica. Nel settembre 1941 Pekar' si ammala gravemente ed è ricoverato nell’ospedale civile di Cosenza, dove muore in ottobre. Il rito funebre ebraico è officiato dal rabbino Adler Frostig Naftali, anche lui internato a Ferramonti. Dopo l’inumazione della salma, la moglie ne chiede il trasferimento a Milano.

Nel 1943 la moglie è deportata nel campo di sterminio di Auschwitz insieme ai tre figli, nessuno è sopravvissuto alla Shoah.

Fonti archivistiche

ACS. PS. A4. B. 268. F. Pecar Massimo Isacco fu Wolf.

ACS. PolPol. B. 981 e 976.

Bibliografia

Editori a Milano (1900-1945). Repertorio: Repertorio. A cura di P. Caccia. Milano: Franco Angeli. 2013. P. 241.

Русское присутствие в Италии в первой половине ХХ века : энциклопедия / ред.-сост. А. д’Амелия, Д. Рицци. М. : Политическая энциклопедия, 2019.

Link

Ebrei stranieri internati in Italia durante il periodo bellico. Campo di internamento di Ferramonti

http://www.annapizzuti.it/pdf/campo.php?c=Ferramonti

Krumer, Ghena // CDEC Digital Library

http://digital-library.cdec.it/cdec-web/persone/detail/person-3991/krumer-ghena.html