Russi in Italia

Roma, Palazzo Stroganoff

Antonella d'Amelia

 

Appartenuto al pittore napoletano Salvator Rosa, l’edificio sull’angolo tra Via Sistina e Via Gregoriana nei pressi di Trinità dei Monti, nel quale avevano abitato lo scrittore Stendhal e i pittori Mengs e Ingres, viene acquistato nel 1881 dal conte Grigorij Stroganov, che lo ricostruisce, aggiunge dal lato di via Gregoriana un piccolo cottage, chiamato ancora oggi Villino Stroganoff, e gli dà il nome di Palazzo Stroganoff, dedicandolo alla memoria del figlio morto prematuramente. Nel palazzo  il conte raccoglie la sua pregiata biblioteca (oltre 30.000 volumi) e una ricchissima collezione d’arte che comprende capolavori di ogni epoca e ogni parte del mondo.

Nel primo decennio del Novecento diversi capolavori furono selezionati da Stroganoff stesso per il catalogo a stampa della collezione, per la cui stesura si avvalse della collaborazione di Ludwig Pollak (1868-1943), l’archeologo che curò il primo volume dedicato alle antichità, e del giovane studioso Antonio Muñoz (1884-1960), autore del secondo volume sulle opere di età medievale e moderna. Il catalogo, edito in pochi esemplari e destinato ai più influenti collezionisti e alle più importanti istituzioni museali dell’epoca, come ricorda Ludwig Pollak in Römische Memoiren (1994, p. 228), è pubblicato a Roma nel 1912: Muñoz A., Pollak L. Pièces de choix de la collection du Comte Grégoire Stroganoff à Rome. Vol. 1–2. Rome: Imprimerie de l’Unione editrice, 1912.

Tra i capolavori della collezione d’arte Stroganoff si annoverano la Madonna di Duccio di Buoninsegna (oggi al Metropolitan Museum di New-York), il Ritratto di Erasmo da Rotterdam di Quentin Metsys (oggi alla Galleria Nazionale di Roma), il Tabernacolo di Beato Angelico, la Madonna con Bambino di Pinturicchio (North Carolina Museum of Art di Raleigh), una Croce astile di Bernardo Daddi (1200), dipinti di Simone Martini, Marco Zoppo, Marco Palmezzano, Carlo Crivelli, due paesaggi di Fragonard, la Stele di Palmira (III secolo d.C.), un Reliquario bizantino, vari argenti sassanidi. Nella raccolta figurano anche intere collezioni di scarabei egizi, oggetti cinesi, avori francesi del XIV, incisioni di Rembrandt, tappeti preziosi e molto altro.

L’anno della morte del conte un altro catalogo con un centinaio di oggetti (La collezione del conte Stroganoff, “Rassegna contemporanea” 1910, n. 10) viene commissionato a Antonio Muñoz dalla figlia del conte, la principessa Marija Grigor’evna Ščerbatova (1857–1920), che regala al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo alcuni argenti sassanidi, il Reliquiario bizantino e il Tabernacolo di Beato Angelico, e alla Galleria Nazionale di Roma il Ritratto di Erasmo da Rotterdam.

La rivoluzione d’ottobre nel 1917 e la morte di Marija Ščerbatova, uccisa nel 1920 dai bolscevichi insieme ai figli nella sua tenuta di Nemirov, provocano anche la dispersione della collezione Stroganoff, ereditata da Elena Petrovna Ščerbatova (1892–1985), vedova del’erede e nipote del conte. Giunta a Roma senza mezzi con le due figlie Ol’ga (1915-1948) e Marija (1916-2005), Elena Petrovna comincia a vendere quadri e libri della collezione. Dopo il matrimonio nel 1923 con il principe Vadim Volkonskij, cui affida la gestione dei suoi beni, si raggiunge l’acmé delle vendite.

Dopo una prima fase di vendite delle opere d’arte direttamente a privati, nel maggio 1922 ha luogo la prima vendita all’asta della biblioteca, gestita da uno dei maggiori librai romani, l’antiquario ed editore Attilio Nardecchia, che era stato uno dei fornitori del conte Stroganov e ben conosceva il contenuto della biblioteca. Il catalogo di quell’asta rappresenta la più attendibile fonte d’informazioni sulla ricchissima biblioteca di Palazzo Stroganoff. Due anni piu tardi – sempre a cura della Libreria Nardecchia – si svolge una seconda asta dei libri. Invano lo storico d’arte Roberto Longhi tuona in numerosi articoli polemici contro il governo italiano che non acquista i capolavori della collezione e lamenta “lo scandaloso esodo dei pezzi più memorabili della storica collezione Stroganoff” (Ghiner B., «A dispetto dei santi». Il disfacimento della collezione Strogonoff // Vita artistica, 1926, n. 2, p. 24).

Delle vendite dei capolavori d’arte nei primi anni Venti non si sono conservati documenti ufficiali, in quanto non avvennero attraverso aste pubbliche. Solo nel 1925 sono messi all’asta anche alcuni capolavori rimasti della collezione di oggetti d’arte (Collezione conte Gregorio Stroganoff. Galleria d’Arte e Casa di vendite in Piazza di Spagna, 20–27 aprile 1925. Catalogo. Roma, 1925), e nel 1934 appaiono all’asta proprietà del conte Stroganov insieme ad altre collezioni (Importanti collezioni di quadri, porcellane, oggetti d’arte e di curiosità in parte provenienti dalla raccolta del conte Gregorio Stroganoff, Roma: 17–31 dicembre 1934, Casa di vendite Palazzo Simonetti S.A. Catalogo. Roma, 1934). È tuttavia noto agli specialisti che tra i compratori ci furono l’antiquario romano Giuseppe Sangiorgi (18501928), il potente antiquario anglo-americano Joseph Duveen (18691939), l’imprenditore e mecenate torinese Riccardo Gualino (1879–1964)  e il conte fiorentino Alessandro Contini Bonacossi (1878–1955).

Nel 1969 Palazzo Stroganoff è acquistato dal Max-Planck Institut für Kunstgeschichte e unito a Palazzo Zuccari, sede ancora oggi della storica Bibliotheca Hertziana, specializzata in Storia dell’arte, voluta dalla studiosa tedesca Henriette Hertz (1846–1913).

 

Bibliografia

Muñoz A., Pollak L. Pièces de choix de la collection du Comte Grégoire Stroganoff à Rome. Vol. 1–2. Rome: Imprimerie de lUnione editrice, 1912.

Врангель Н.Н. (барон), Трубников А. Картины собрания графа Г.С. Строганова в Риме // Старые годы. 1909. Янв.март. С. 115–138.

Ghiner B. (Longhi R.). «A dispetto dei santi». Il disfacimento della collezione Strogonoff // Vita Artistica. Cronache mensili d’Arte. 1926. № 1. P. 12–13; № 2. P. 23–26.

Muñoz A. Figure romane. Roma: Staderini ed., 1944.

Zeri F. Appunti nell’Ermitage e nel Museo Pusckin. Una «Ascensione» di Andrea Vanni nell’Ermitage // Bollettino d’Arte. 1961. № 3. P. 219–237.

Pollak L. Römische Memoiren. Künstler, Kunstliebhaber und Gelehrte 1893–1943. Roma: L’Erma di Bretschneider, 1994.

Халпахчьян В. Римский дворец графа Г.С. Строганова в акварелях Ф.П. Реймана // Пинакотека. 2003. № 16–17. С. 184–195.

Кузнецов С.О. Дворцы и дома Строгановых: три века истории. Москва: Центрполиграф; СПб.: МиМ-Дельта, 2008.

Халпахчьян В.О. Персональное увлечение и общественное благо. Римский коллекционер граф Г.С. Строганов – знаток искусства, меценат и общественный деятель конца XIX – начала ХХ века // Лазаревские чтения 2009. Москва: Изд-во МГУ, 2009. С. 475–510.

Moretti S. Sulle tracce delle opere d’arte bizantina e medievale della collezione di Grigorij Sergeevic Stroganoff // La Russie et l’Occident. Relations intellectuelles et artistiques au temps des révolutions russes. Actes du colloque (Lausanne 2009). Roma: Viella, 2010. P. 97–121;.

Kalpakcian V. Il destino della collezione romana del conte G.S. Stroganoff (1829–1910) dopo la scomparsa del collezionista // Rivista d’Arte: periodico internazionale di Storia dell’Arte medievale e moderna. 2012. Vol. 2. P. 447–473.

Ludwig Pollak. Archeologo e mercante d'arte, a cura di O. Rossini. Catalogo della mostra. Roma, Cangemi, 2018.

 

Link
http://www.fondazionezeri.unibo.it/it/pubblicazioni/call-for-papers/articoli-2013/dipinti-antichi-della-collezione-stroganoff
http://www1.unipa.it/tecla/rivista/1_rivista_moretti.php
http://www.nasledie-rus.ru/podshivka/7503.php

1 giugno 2020



Scalinata interna del palazzo.



Fedor Rejman, Interno di Palazzo Stroganoff con alcuni capolavori della collezione.



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