Russi in Italia

Georgij Parmenovič (Paramonovič) Zabello


Luogo e data di nascita: Firenze, 10 ottobre 1864
Luogo e data di morte: Roma, 10 aprile 1946
Professione: diplomatico

Figlio dello scultore Parmen Petrovič Zabello (1830–1917) e di Giuseppina Bovet, dal 1902 lavora al Ministero degli Esteri.
Dal 1905 al 1917 è l'ultimo Console generale russo a Roma, dal 1913 al 1924 è il delegato russo presso l'Istituto Internazionale di Agricoltura («Cronaca sociale». 31.5.1913, pp. 134–135), quando gli subentrerà il rappresentante dell'URSS Boris Efimovič Štejn (1892-1961), ambasciatore a Roma dal 1934 al 1939.
Dopo la rivoluzione di febbraio del 1917 continua ad espletare i suoi compiti di console fino al 1924, anno del riconoscimento ufficiale dell'URSS, per venire incontro alla difficoltà dei russi a Roma e dei profughi in arrivo. Partecipa alle attività della colonia russa a Roma, è membro della Biblioteca Gogol' e del Kružok pooščrenija molodych russkich chudožnikov (Circolo per l’incoraggiamento dei giovani artisti russi), è cliente della libreria russa “Slovo”. Nel 1918 partecipa insieme agli altri funzionari dell'ambasciata alla costituzione della Lega russa per il risorgimento della Patria in stretta unione con gli Alleati.
Quando nel 1921 l’archimandrita Simeon fonda il consiglio della chiesa ortodossa presso l’ambasciata russa (in prospettiva sovietica), Z. ne diventa presidente. Nel 1923 ospita nella sua casa i parenti Anastasija Zabello e il figlio Nikolaj, fuggiti dalla Russia bolscevica.
Sposato con Nadežda Vladimirovna Zabello (1868–1949) ha avuto tre figli: Nadine (1891–1966), Vladimir (1893–1918, Pietrogrado) e Olga (1902–1957). Dal 1927 lavora come traduttore all'Istituto Centrale di Statistica di Roma.

Il suo cognome appare tra quelli dei massoni russi del XX secolo, citati da Nina Berberova nel libro Ljudi i loži (Uomini e logge).


Fonti archivistiche
Archivio centrale dello Stato, Roma, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati. 1926 A2. B. 19. F. Zabiello Nadeida ed Olga.
Archivio centrale dello Stato, Roma, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, PolPol. B. 1465. F. Zabiello Nadia.
ASMAE. DGP. IV. B. 28. F. Russia Roma.
Archivio centrale dello Stato, Roma, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, 1928. B. 155. F. Zabiello Giorgio.
ASMAE. AP. 1931–1945. B. 36. F. 3 Successione sudditi russi in Italia.

Bibliografia

C. Scandura, L’emigrazione russa in Italia: 1917–1940 // Europa Orientalis. 1995. № 2. P. 341–366.

N. Berberova, Ljudi i loži. Russkie massony XX veka. М.: Progress-Tradicija, 1997.

S. Gardzonio, B. Sul'passo, Oskolki russkoj Italii. Issledovanija i materialy, Moskva 2011.

G. Larocca, I russi e l’Istituto Internazionale di Agricoltura (1905–1945), "Europa Orientalis" 2013, pp. 169–188.


Nella foto Georgij Parmenovič con la famiglia nel 1923: (da sinistra a destra) Anastasija Zabello, il figlio Nikolaj, la moglie del console Nadežda Vladimirovna e le figlie Nadežda e Ol'ga http://forum.vgd.ru/186/18667/

Vladimir Kejdan
Scheda aggiornata al 5 luglio 2020



Il console generale russo Georgij Zabello negli anni Venti



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