Russi in Italia

Roma, Villa Lubin

Antonella d'Amelia

 

Progettata dall’architetto Pompeo Passerini in uno stile tra il neo-barocco e il liberty, Villa Lubin è stata costruita in soli due anni tra il 1906-1908 all’interno di Villa Borghese, per diventare la sede dell’Istituto Internazionale di Agricoltura.

Conosciuta anche come Villa Italia o Palazzina Internazionale dell’Agricoltura è composta da un corpo centrale e due ali laterali aggettanti. La facciata è caratterizzata da tre grandi arcate con semicolonne che introducono in un elegante atrio porticato. In asse con la facciata, disposte su due livelli, si aprono due fontane. Collaborano alle decorazioni esterne e interne della villa lo scultore umbro Adolfo Cozza, lo scultore romano Adolfo Apolloni, il pittore perugino Lemmo Rossi-Scotti, il pittore ligure Giuseppe Mazzoni. Alcune sale interne sono affrescate da significativi quadri allegorici: Il trionfo di Cerere seguita dal corteggio delle nazioni di Lemmo Rossi-Scotti (sala gialla), L’agricoltura dalle epoche barbariche fino ai tempi della Roma Imperiale e I grandi navigatori, gli astronomi e i naturalisti dal secolo XIII al XVIII di Adolfo Cozza (sala del Parlamentino).
Nel 1934 nel piazzale attiguo alla villa l’architetto Paolo Rossi ha realizzato il villino Ruffo, un padiglione destinato ad ospitare la Biblioteca e una sala per convegni (dal 1952 al 1960 ha ospitato l’Istituto per l’Oriente e il Centro delle Relazioni Italo-Arabe). Quando nel 1945 l’Istituto Internazionale di Agricoltura è assorbito nella FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations), la villa torna al demanio e diventa sede del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro).

 

L'Istituto Internazionale di Agricoltura

L’idea dell’Istituto Internazionale di Agricoltura prende origine nel 1904, quando il finanziere statunitense di origine polacca David Lubin viene a Roma per promuovere la fondazione di un’istituzione internazionale, dedita a risolvere il problema dell’alimentazione mondiale. Il progetto di Lubin convince immediatamente il re Vittorio Emanuele III, interessato alle sorti dell’agricoltura nazionale, che si fa patrocinatore dell’impresa. Il 7 giugno 1905 l'Italia sottoscrive la convenzione istitutiva dell’istituto insieme ai delegati di 74 Stati partecipanti, che designano i propri rappresentant nel Comitato Permanente, principalmente agenti diplomatici accreditati a Roma o alti funzionari dei vari Ministeri dell’Agricoltura: ad es. delegato russo dal 1913 al 1924 è il console generale a Roma Georgij Zabello.

Obiettivo ambizioso dell’Istituto Internazionale di Agricoltura, che diviene operativo dal maggio 1908, è sviluppare la ricerca nel settore agrario da un punto di vista tecnologico e commerciale, e sottoporne i risultati alle potenze europee al fine di favorire un coordinamento della produzione tra i vari paesi.
Numerose sono le personalità russe che hanno avuto contatti più o meno lunghi con l’Istituto Internazionale di Agricoltura: negli anni Dieci vi lavorano Adelaida Dmitrievna Rebezova (1875-1965) e lo studioso della campagna russa Vsevolod Šebedev; negli anni Venti-Trenta è impiegata dell’istituto Vera Klokačёva, sorella del libraio Dmitrij Klokačёv; negli anni Trenta vi collaborano Аleksandr Sakov e il giurista Georgij Viktorovič Severin (1874-1944) che collabora anche con il Ministero della guerra e diventerà poi un informatore; dal 1939 delegato dell’Inghilterra, dove era emigrato, è l’agronomo Jurij Alekseevič Pavlovskij (1887-1961) che continua la sua attività di ricerca in Italia presso l’istituto e vive a Roma nel dopoguerra; per qualche tempo nel 1943, grazie all’aiuto del principe Ževachov, vi collabora il militare Nikolaj Vuič (1897-1976).

Tuttavia la figura che più a lungo ha operato presso l’Istituto Internazionale di Agricoltura è il pubblicista e agronomo Ivan Grinenko, laureato della Scuola di Agraria di Pisa nel 1914. Il nome di Grinenko compare nelle liste del personale dell’Istituto dal 1 marzo 1916; assunto stabilmente con mansioni di redattore capo dal 1 gennaio 1920, partecipa ai lavori dell’istituto fino al 1946 salvo brevi interruzioni: scrive relazioni, pubblica libri, compila un bollettino statistico, viaggia e prende parte ai lavori di conferenze economiche, ecc.

 

Fonti archivistiche

Archivio storico FAO.

 

Biblio

A. Hobson, The International Institute of Agriculture, Berkeley, University of California Press, 1931.

L. Tosi, Alle origini della FAO. Le relazioni tra l’Istituto internazionale di agricoltura e la Società delle nazioni, Milano, Franco Angeli, 1989.

A. Cipriani, M. Caporilli e V. Valentino, Villa Lubin, Roma, Editalia, 1992.

L. Tosi, L’Italia e l’Istituto Internazionale dell’Agricoltura, in L’Italia e le organizzazioni internazionali. Diplomazia multilaterale nel Novecento, Padova, Cedam, 1999, pp. 3-23.

G. Larocca, I russi e l'Istituto Internazionale di Agricoltura (1905-1945), "Europa Orientalis" 32 (2013), pp. 169-188.

 

28 luglio 2020

 



Lemmo Rossi-Scotti, Il trionfo di Cerere, detta anche Europa, seguita dal corteggio delle Nazioni



Adolfo Cozza, I grandi navigatori, gli astronomi e i naturalisti dal secolo XIII al XVIII alla scoperta del mondo



Adolfo Cozza, L'agricoltura dalle epoche barbariche fino ai tempi della Roma Imperiale



Villa Lubin in un'antica foto



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