Russi in Italia

Mark Solomonovič Šeftel´


Luogo e data di nascita: Taganrog, 22 marzo 1889
Luogo e data di morte: URSS, dopo il 1935
Professione: rivoluzionario, medico

Primogenito di ebrei benestanti e colti, trascorre l’infanzia a Char’kov, si occupa di affari nelle miniere di carbone della famiglia e contemporaneamente sotto la guida della madre si dedica agli studi di filosofia, musica, lingue straniere, studia il tedesco, il francese, l’italiano e l’yiddish (A.A. Brooks, Russian Dance: А true story of Intrigue and Passion in Stalinist Moscow, pp. 91-106). Membro del Partito Operaio Socialdemocratico Russo (RSDRP) dal 1903, partecipa alla rivolta di Char’kov del 1905, è arrestato ed esiliato in Siberia fino al 1912, ma nel 1907 fugge in Francia. Qui si iscrive alla facoltà di diritto dell’Università di Parigi e lavora tra i giovani studenti russi sotto la guida di Georgij Čičerin, che sarà ministro degli esteri della RSFSR, allora “segretario di tutti i gruppi social-democratici all’estero” (Nota autobiografica di Šeftel’, conservata nell’Archivio Serrati presso Istituto Gramsci. B. 5. F. 28/73 e retro).
Dal 1911 vive in Italia, continua gli studi a Roma, dove conosce e sposa la rivoluzionaria Ekaterina (Guitil) Timofeevna Stanislavskaja (6.2.1887, Poltava — dopo il 1928). Nel 1914 vive in Liguria, frequenta per tre anni l’Istituto di Patologia generale dell'università di Genova e si interessa all’organizzazione politica degli studenti russi esuli in Italia. Da quanto afferma lui stesso nella nota autobiografica, il trasferimento in Liguria è dovuto a ragioni di salute, poiché la moglie era malata di tubercolosi (Ibidem). Dopo la rivoluzione di Febbraio, insieme a Vsevolod Šebedev e Konstantin Ketov, è tra i responsabili del Comitato di soccorso per gli emigrati politici russi con sede a Roma, in via delle Colonnette, e con lo stesso gruppo fonda l’Ufficio della stampa russa, legato all’ambasciata di Russia. Compiuti gli studi in medicina a Roma, diviene capo ufficio medico della Confederazione Generale del Lavoro.
Considerati dalla polizia italiana tra i “più accaniti massimalisti” russi presenti in Italia, tra il 1918 e il 1921 gli Šeftel' rischiano in diverse occasioni di essere espulsi dal Regno, ma i provvedimenti sono sempre sospesi per interventi dell’Ambasciata russa o dei deputati italiani. Nel 1919 il console russo a Roma Ivan Persiani ferma l’ennesimo provvedimento di espulsione, pur descrivendo Šeftel’ come un “individuo di carattere violento inaccessibile a qualsiasi adattamento nei riguardi politici, socialista rivoluzionario, già condannato ai lavori forzati in Siberia dal governo zarista” (ACS, PS. 1928 A16. B. 135, F. Sceftel Marco et al.). A causa dei sospetti a loro carico, nel 1919 i due medici sono licenziati dall’Ospedale San Giovanni di Roma. In questo periodo la moglie Ekaterina partecipa alla campagna per la liberazione degli ex prigionieri di guerra russi internati all’Asinara, compiendo sopralluoghi sull’isola e perizie mediche sui detenuti (ACS. PS. 1921 A11. B. 12. F. Corpo volontari russi).
Nel 1920 Šeftel’ esercita la professione medica presso lo studio del deputato socialista Fabrizio Maffi (1868–1955), che sollecita anche il rilascio del visto per l’ingresso in Italia da Odessa di Savelij e Anna Šeftel', fratello e cognata di Mark, artisti lirici. Il visto in quell’occasione viene negato, ma sappiamo che l’anno successivo i due artisti risiedono a Milano.
Nell’estate 1920 insieme a Anton Geller accompagna la delegazione dei socialisti italiani in Russia alla Conferenza del Comintern. Nel 1922 è impiegato presso la Delegazione sovietica presieduta da Vaclav Vorovskij e viene nominato rappresentante della Croce Rossa russa in Italia, tuttavia sono in molti a ritenerlo a capo del servizio di polizia segreta (GPU) presso la Delegazione commerciale, circostanza confermata da diverse fonti, compresi i documenti dell’archivio dei servizi segreti russi (cfr. V. Abramov, Evrei v KGB, Moskva 2006). Nel 1923 è raggiunto in Italia dalla madre. In questo periodo gli Šeftel’, pur vivendo a Roma, soggiornano spesso nella loro villa a Sant'Ilario Ligure, dove si incontrano con russi del luogo o di passaggio, perlopiù sospetti (ASMAE. AP, 1919-1930. B. 1540. F. Ufficio sorveglianza russi).
Nel febbraio 1925 Šeftel’ rientra in Urss, mentre la moglie Ekaterina rimane in servizio all’ambasciata sovietica nell’ufficio passaporti.
Nel 1926 Šeftel’ lavora in Urss presso il Commissariato del Popolo per l’igiene, la moglie lo raggiunge a Mosca, ma fa ancora diversi viaggi in Italia almeno fino al 1927 (ACS. PS. 1928 A16. B. 135. F. Sceftel Marco, Stanislawski Guitil, Erlich Alessandro). Successivamente viene inviato in missione all’estero, dal 1928 è negli Stati Uniti come rappresentante della Croce Rossa. Qui si fermano le notizie d’archivio italiane; secondo altre fonti, negli anni trenta è di nuovo in Urss, impiegato come ispettore medico nel campo di lavoro DMITLAG OGPU, poi come responsabile di istituzioni sanitarie. Nel 1935 è arrestato, muore in gulag in data imprecisata.

Fonti archivistiche
Fondazione Istituto Gramsci. Archivio Serrati. B. 5. F. 28/73 e retro.
Archivio Centrale dello Stato, Roma. Ministero dell’Interno. PolPol materia. B. 1. F. Ambasciata russa (1926-1928).
Archivio Centrale dello Stato, Roma. Ministero dell’Interno. K1. B. 6. F. 20. Sf. 26.
Archivio Centrale dello Stato, Roma. Ministero dell’Interno. PS. 1914 A11. F. Nervi.
Archivio Centrale dello Stato, Roma. Ministero dell’Interno. PS. 1918 F4. B. 62. F. Ufficio della stampa russa.
Archivio Centrale dello Stato, Roma. Ministero dell’Interno. PS. UCI. B. 90. F. 2643 Scheftel.
Archivio Centrale dello Stato, Roma. Ministero dell’Interno. PCM. Guerra Europea. B. 206.
Archivio Centrale dello Stato, Roma. Ministero dell’Interno. PS. 1928 A16. B. 135. F Sceftel Marco, Stanislawski Guitil, Erlich Alessandro.
Archivio Centrale dello Stato, Roma. Ministero dell’Interno. PS. 1921 A11. B. 12. F. Corpo volontari russi.
ASMAE. AP, 1919-30. B. 1540. F. Ufficio sorveglianza russi.
ASMAE. DGP. X. Russia 2. B. 33. F. 1923-1927.

Bibliografia
A. Venturi, Rivoluzionari russi in Italia 1917-1921, Milano, Feltrinelli, 1979.
A. Venturi, Tra propaganda sovietica e immaginario socialista. Le impressioni italiane del viaggio in Russia dell’estate 1920, “Movimento operaio e socialista” VIII 1985, n. 3, pp. 363-391.
A. Tamborra, Esuli russi in Italia dal 1905 al 1917. Riviera ligure, Capri, Messina, Soveria Mannelli, Rubettino, 2002.
A. A. Brooks, Russian Dance: a true story of intrigue and passion in Stalinist Moscow, Hoboken, N.J., Wiley, 2004.
V. Abramov, Evrei v KGB, Moskva 2006.

Agnese Accattoli
Scheda aggiornata al 3 novembre 2020



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