Russi in Italia

Aleksandra Aleksandrovna Ekster


Luogo e data di nascita: Białystok (governatorato di Grodno, oggi Polonia), 6 (18) gennaio 1882
Luogo e data di morte: Fontenay-aux-Roses (sobborgo di Parigi), 17 marzo 1949
Professione: pittrice, scenografa

Nel 1901 frequenta come uditrice l’Istituto artistico di Kiev (Kievskoe chudožestvennoe učilišče), dove incontra Serge Ferat (Sergej Jastrebcov; 1881–1958), che le farà conoscere gli artisti italiani nel salotto parigino della cugina, la baronessa Hélène d’Oettingen (1887-1950), scrittrice e critica letteraria. Qui si incontravano i più significativi esponenti dell’avanguardia francese, russa e italiana, tra cui Guillaume Apollinaire, Max Jacob, Picasso, Marc Chagall, Sonja Delaunay, Leopold Survage, Gino Severini, Aleksandr Archipenko, Michail Larionov, Natal’ja Gončarova, Osip Zadkin. Qui nel 1912 Ekster conosce Ardengo Soffici, al quale si lega per due anni d’amorosa amicizia: vivono e creano insieme nell’atelier parigino di rue Boissonade, scrivono, viaggiano, visitano le città italiane (Milano, Venezia, Firenze, Napoli, Taormina). Soffici le fa conoscere Boccioni (Ekster è conquistata dal suo simultaneismo), Marinetti, il filosofo Giovanni Papini; sono ambedue attratti dall’idea di una sintesi tra cubismo e futurismo; mentre Soffici sperimenta le sue ‘sintesi’ pittoriche, Ekster si avvicina alla tecnica del collage, utilizza ritagli di giornale. Sono di questi anni le sue nature morte cubofuturiste, le vedute di Mosca e Parigi;  il paesaggio italiano si riflette in tele quali Venezia, Composizione cubofuturista (Il porto), Composizione (Genova) e Fi­renze, in cui la persistente plasticità cubista viene associata all’esplosione colorica futurista. Spesso i paesaggi di questo periodo sono luoghi notturni eppure dinamici, animati dal ritmo della città, nei quali balza agli occhi la suggestione del dinamismo pittorico futurista e l’affinità con il contemporaneo lavoro di Soffici.
In viaggio per l’Italia Ekster è inoltre ammaliata dalla monumentale severità della scultura etrusca, che sarà più tardi un punto di riferimento per le sue collaborazioni teatrali e cinematografiche: le messinscene di Tamira il Citaredo di Innokentij Annenskij (1916) e di Salomé di Oscar Wilde (1917) per il Kamernyj teatr di Aleksandr Tairov, i costumi per il film Aelita di Jakov Protazanov (1924).

Nel 1914 prende parte alla Esposizione libera futurista internazionale, organizzata a Roma dal giornalista Giuseppe Sprovieri (1890–1983) nella Galleria Permanente Futurista in via del Tritone, 125, dove espone Ritmi al caffè, Luci del Boulevard des Italiens, Scomposizione di un vaso di fiori. Oltre alle tele di Ekster e dei futuristi italiani, la mostra fa conoscere gli ultimi lavori di Olga Rozanova, Nikolaj Kul’bin e Aleksandr Archipenko.

All’inizio della Prima guerra mondiale Ekster torna in Russia, nell’agosto 1920 sposa l’attore Georgij Nekrasov, erede di una famiglia di mercanti; prende parte a molte mostre dell’avanguardia; ammaliata dai lavori suprematisti di Kazimir Malevič si avvicina all’arte astratta, partecipa attivamente alla vita culturale della Russia sovietica fino al 1924, quando parte con il marito per la XIV Biennale veneziana e rimane all’estero.

Nel padiglione sovietico, allestito dal presidente dell’Accademia di Belle Arti Pёtr Kogan, espone alcuni oli (Costruzione del colore, Dinamica dei colori, Ritmi del colore, Costruzione, Venezia, pannello decorativo), gli schizzi dei costumi e delle scenografie per Tamira il Citaredo e Romeo e Giulietta, e per il film Aelita. Sono questi ultimi ad attrarre l’attenzione del critico Ugo Nebbia, che elenca in un articolo su “Emporium” i risultati più interessanti dell’arte sovietica (Ekster appunto, ma anche Jurij Annenkov, Igor’ Grabar’, Ljubov’ Popova, Kazimir Malevič), mentre lamenta l’inconsistenza della scultura di Sergej Konёnkov e Ivan Šadr (U. Nebbia, La quattordicesima biennale veneziana, pp. 563–584). Il poeta e drammaturgo Enrico Cavacchioli fissa la sua attenzione sui disegni teatrali di Ekster e Aleksandr Vesnin per la messinscene di Tairov (E. Cavacchioli, Decorazioni, movimenti e semplificazioni del Teatro Russo // Comoedia. 1924. № 17, pp. 4–7). Anton Giulio Bragaglia sottolinea la derivazione dei recenti lavori di Ekster dagli esperimenti teatrali dei futuristi italiani al Teatro degli Indipendenti (A.G. Bragaglia, Avanguardia italiana e teatro russo // Comoedia. 1924. № 23–24, pp. 5–8).

Nel dicembre 1924 l’artista si stabilisce con il marito a Parigi: crea i costumi per “Russkij romantičeskij balet” (Balletto romantico russo) di Boris Romanov e per i balletti londinesi di Bronislava Nižinskaja, nel 1925 collabora all’allestimento del padiglione sovietico all’Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes. Nel 1925-1930 tiene un corso di scenografia all’Académie de l’art moderne, fondata da Léger (tra i suoi allievi c’è Vera Idel’son), prepara le scenografie e i costumi per diversi balletti, nel 1926 collabora con Nikolaj Evreinov al progetto del film La fille d’Helios, poi non realizzato.

Negli anni dell’emigrazione parigina si dedica soprattutto a lavori di arte applicata, partecipa alle mostre internazionali di arte russa di New-York (1926, 1934), Praga (1935), all’esposizione Cubism and Abstrаct Art al Museum of Modern Art di New-York (aprile 1936), alla mostra Artistes russes. Exposition organisée par la revue “Notre Union” presso la galleria Zak di Parigi (1936). Durante la guerra si trasferisce nei dintorni di Parigi, vive con gravi problemi finanziari, lavora grazie all’aiuto di amici.

Dopo la sua morte diverse sono le retrospettive dedicate alla sua opera; in Italia l’attenzione su di lei è richiamata da Carlo Belloli nella mostra Il contributo russo alle avanguardie plastiche, organizzata alla Galleria del Levantе di Milano nel 1964.


Fonti archivistiche

ASMAE. AM. B. 56. F. Questioni di cittadinanza e passaporti.

ACS. 1924. A16. B. 21. F. 728 Ekster Giorgio e moglie Alessandra.


Bibliografia

Esposizione libera futurista internazionale. Pittori e scultori italiani, russi, inglesi, belgi, nordamericani. Roma: Tip. Comm. Moderna, 1914.

Nebbia U. La quattordicesima biennale veneziana (Russia, Spagna, Ungheria, altre nazioni) // Emporium. 1924. Vol. LX. № 357. Р. 563–584.

Таиров А. Записки режиссера: Статьи. Беседы. Речи. Письма. Москва: Всерос. театр. общество, 1970.

Andrei Nakov, Alexandra Exter, Paris, Galerie Jean Chauvelin, 1972.

L’altra metà dell’avanguardia 1910–1940. Pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche, a cura di Lea Vergine Milano, Mazzotta, 1980 (Il Saggiatore, 2006).

Arte e moda negli anni Venti. Bozzetti del teatro russo, a cura di Jelena Rakitina, Milano, Mazzotta, 1990.

Alexandra Exter e il Teatro da Camera, a cura di F. Ciofi degli Atti e M.M. Kolesnikov. Milano: Electa, 1991.

John Bowlt, Un caleidoscopio di forme e colori: la scenografia russa, 1880-1930, in Russia 1900-1930, l’arte della scena, a cura di Fabio Ciofi degli Atti e D. Ferretti. Milano, Electa, 1990.

Коваленко Г.Ф. Александра Экстер: Путь художника. Художник и время. Москва: Галарт, 1993.

Харджиев Н.Н. Статьи об авангарде: Архив русского авангарда: В 2 т. Москва: R.A., 1997.

Amazzoni dell'avanguardia: Alexandra Exter, Natalja Goncarova, Ljubov Popova, Olga Rozanova, Varvara Stepanova e Nazedna Udalcova, a cura di John E. Bowlt e Matthew Drutt. New York, Guggenheim Museum, 2000.

Rizzi D. Artisti e letterati russi negli scritti di Ardengo Soffici, in Archivio russo-italiano II, Salerno, Collana di Europa Orientalis, 2002, pp.

Pancotto P.P. Artiste a Roma nella prima metà del Novecento. Roma: Palombi, 2007.

Futurismo. Rivoluzione radicale. ItaliaRussia. Москва: Красная площадь, 2008.

Коваленко Г.Ф. Париж, рю Буассонад, 17: Александра Экстер и Арденго Соффичи // Русское искусство. ХХ век: Исследования и публикации: В 3 т. Москва: Наука, 2008. Т. 2. С. 139–161.

 

Link

www.artrz.ru/articles/1804787674/index.html

https://alexandra-exter.net/

 

Antonella d'Amelia

15 giugno 2020



Aleksandra Ekster, Venezia (1915)



Aleksandra Ekster, Schizzo di costume per il film Aelita (1924)



Don Giovanni e la morte. Gouache dall'album "Teatr dekoracii", 1930


Aleksandra Ekster a Parigi nel 1915



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