Figlia di Vasilij Olsuf'ev e di Olga Pavlovna Šuvalova (1882–1939), sorella di Aleksandra, Marija, Ol’ga e Aleksej Olsuf’ev. Nasce a Mosca nella casa di famiglia sulla via Povarskaja; dopo le rivoluzioni del 1917 lascia la Russia con tutta la famiglia e dal 1919 vive a Firenze. Qui finisce il liceo, si iscrive all'Accademia di Belle Arti, insieme alla sorella Aleksandra studia con l’artista ceca Elena Scholzová-Železná (1882–1974) e contemporaneamente frequenta un corso per infermiere.
Nel 1931 sposa l’ufficiale della Regia Marina principe Junio Valerio Borghese (1906-1974) e si trasferisce a Roma; hanno quattro figli: Elena Maria Nives (1932), Paolo Valerio Livio (1933), Livio Giuseppe (1940) e Andrea Sciré (1942).
Nel periodo fascista la sua vita è fortemente condizionata dall’attività del marito che ha un ruolo di rilievo nelle forze armate italiane: prende parte alla guerra civile spagnola, dal 1940 comanda la Decima MAS e compie innumerevoli imprese fortunate contro le forze alleate anglo-americane (continua a combattere anche dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 a fianco dei tedeschi; nella sua flottiglia si distingue Evgenij Volkov). Arrestato alla fine della guerra con altri alti gerarchi e confinato a Procida, è condannato a dodici anni di reclusione per collaborazionismo, poi liberato per un’amnistia nel 1949. In questo periodo la moglie gli è vicina, segue con gli avvocati le sue vicende giudiziarie, cresce da sola i figli.
Riesce a coltivare il suo talento letterario e pittorico solo negli anni del dopoguerra, quando realizza innumerevoli vedute di Roma e fa ricerche sulla storia della città. Pubblica i suoi saggi in un giornale della capitale e nel 1954 li raccoglie nel volume Pietre, figure, storie e storielle della Vecchia Roma. Studiando la storia della città eterna, approfondisce il soggiorno di Gogol’ a Roma e nel 1957 edita Gogol' a Roma, in cui ricostruisce gli anni della composizione delle Anime morte. Il libro è recensito sul “Mondo” (10.9.1957) da Tommaso Landolfi, che ne apprezza soprattutto la ricostruzione della figura di “Gogol’ vivo, benché circoscritto nel tempo e nello spazio” e sulla “Strenna dei romanisti” (1964, vol. XXV, p. 280) dal russista Wolf Giusti, che sottolinea “la finezza”, con cui ha rievocato le fasi del “difficile e tormentato incedere” del lavoro creativo dello scrittore.
Dopo la sua morte in un incidente automobilistico nel 1963, il marito ha istituito il Premio Daria Borghese, che si assegna ancora oggi a chi fa ricerche sulla città di Roma.
Pubblicazioni
Borghese D. Pietre, figure, storie e storielle della Vecchia Roma. Roma: Casini, 1954.
Vecchia Roma. Roma: Casini, 1954 (successive edizioni 1955, 1967, 1982; trad. russa: Олсуфьева Д.В. Ветхий Рим / публ. и пер. М. Талалая. М.: Паломник, 2008).
Gogol a Roma. Firenze: Sansoni, 1957.
Fonti archivistiche
ACS. PS. 1920 A11. B. 11. F. 337 Olsoufieff conte Basilio.
Bibliografia
Талалай М. Г. Римская княгиня, в девичестве московская графиня // Д. В. Олсуфьева, Ветхий Рим / публ. и пер. М. Талалая. Москва: Паломник, 2008.
Талалай.М. Сестры-художницы Александра и Дарья Олсуфьевы в эмиграции // Берега. 2009. Вып. 11–12. С. 70–72.
Talalay M.G. Daria Borghese e l’anima ‘romana’ di Nikolaj Gogol’ // Strenna dei Romanisti. 2009. P. 645–652.
Link
Олсуфьева (Олсуфьева-Боргезе) Дарья Васильевна / сост. М.Г. Талалай // Сайт «Искусство и архитектура русского зарубежья». http://www.artrz.ru/authors/1805038816/1805312705.html (8.1.2021).
Antonella d'Ameia
Scheda aggiornata l'8 gennaio 2021
Copertina del libro di Daria Borghese Gogol' a Roma (Firenze, 1957).