Russi in Italia

Maksim Alekseevič Peškov


Luogo e data di nascita: Manuilovka (governatorato di Poltava), 9 agosto 1897
Luogo e data di morte: Moskva, 11 maggio 1934
Professione: caricaturista

Figlio di Maksim Gor’kij e Ekaterina Peškova. Trascorre l’infanzia dal 1906 al 1913 all’estero con la madre, studia a Ginevra (poi a Parigi) alla “Nuova scuola russa”, creata da Ivan Ivanovič  Fidler (1864–1934) per i figli dei rivoluzionari esuli. Dai ricordi dei contemporanei affiora la figura di un ragazzo irrequieto, dinamico e sportivo, dotato di grande fantasia, di cui il padre si occupa soprattutto per corrispondenza; quando vive a Alassio sulla riviera ligure durante le vacanze estive il padre lo viene a trovare una volta l’anno. Nel 1912-1913 trascorre circa un anno a Capri insieme al padre, poi rientra in Russia con la madre.
Nell’aprile 1917 si iscrive al Partito comunista, nel 1918-1919 lavora alla Čeka, nel 1921 il padre lo porta con sé insieme alla futura moglie Nadežda prima in Germania (si sposa a Berlino), poi a Sorrento. Qui alla giovane coppia nascono due figlie: nel 1925 Marfa, che diventerà architetto, e nel 1927 Dar'ja, che sarà attrice del Teatro Vachtangov.
Della sua vita a Sorrento scrive con dovizia di particolari Vladislav Chodasevič in Necropoli:

“Maksim era allora vicino ai trent’anni, ma per il carattere difficilmente gliene sarebbero potuti dare più di tredici  <...> Era un bravo ragazzo, allegro, socievole. Amava molto i bolscevichi – non per convinzione, ma perché era cresciuto in mezzo a loro, che lo avevano sempre viziato <...> Si prendeva cura della sua motocicletta, collezionava francobolli, andava al cinematografo e, quando rincasava, raccontava il film scena per scena, imitando gli attori preferiti, soprattutto i comici. Lui stesso aveva uno straordinario talento di clown…” (Chodasevič 1985, pp. 195-196).


Quando Gor’kij, Chodasevič e Nina Berberova ideano di editare una parodia delle riviste sovietiche e la chiamano “Sorrentijskaja pravda” (ne sono usciti in tutto 4 numeri manoscritti), Maksim collabora con entusiasmo come disegnatore e redattore.

Successivamente ritorna in URSS con la famiglia e il padre. Muore all’età di 36 anni per una polmonite presa in una notte di gelo, quando ubriaco era stata lasciato all’aperto dagli amici.

Nel 1937 della sua morte (insieme a quella dello scrittore) saranno accusati Genrich Jagoda, che era a capo del Commissariato del popolo per gli affari interni, e il segretario di Gor’kj Pёtr Krjučkov.


Fonti archivistiche

ACS. PS. PolPol. B. 619. F. Gorki Massimo.

ACS. PS. 1925 A11. B. 17. F. Corrieri diplomatici russi.

ACS. PS. 1927 A16. B. 90. F. Pechkoff Massimo.

 

Bibliografia

Chodasevič V. Necropoli, Milano, Adelphi, 1985.

Екатерина Павловна Пешкова. Биография: Документы. Письма. Дневники. Воспоминания / авт.-сост. Л. Должанская. Москва: Восточная книга, 2012.

Русское присутствие в Италии в первой половине ХХ века : энциклопедия / ред.-сост. А. д’Амелия, Д. Рицци. М. : Политическая энциклопедия, 2019.


Link

Ходасевич В. Горький за границей // Время и мы. 1987. № 99. С. 191–221.

http://imwerden.de/pdf/khodasevich_gorky_za_granicej.pdf

Апельсиновая аллея: Вспоминает Дарья Максимовна Пешкова // Русская жизнь. 6.5.2009.

http://rulife.ru/mode/article/1260/

 

Antonella d'Amelia

9 giugno 2020



Maksim Peškov con il padre. Mosca 1928



Disegno di Maksim per il giornale manoscritto "Sorrentijskaja pravda" (La verità di Sorrento)



Maksim Peškov in Italia nel 1907



Indietro
Statistiche