Russi in Italia

Genova, Archivio privato di Vsevolod Nikulin

a cura di Raffaella Vassena

Alla sua morte, nel luglio 1968, Vsevolod Nikulin lascia gran parte dei suoi averi ad una famiglia ligure di conoscenti (di cui si preserva qui l’anonimato), che custodisce gelosamente il suo lascito e verso la fine degli anni Ottanta inizia un lavoro di riordinamento e parziale catalogazione dell’archivio. L’archivio conservato copre un arco cronologico che va dai primi anni del Novecento fino alla data di morte dell’artista e si compone di:
a. corrispondenza (personale e professionale con case editrici italiane e straniere, testate periodiche, società),
b. documenti di vario genere (documenti di identità, tesserini, ricevute, diplomi, certificati),
c. materiale iconografico (bozzetti, lucidi, prove di stampa, cartoline, copertine, manifesti pubblicitari, menabò, tessuti decorati, alcuni disegni originali),
d. ceramiche, fotografie (dell’artista e dei suoi familiari, ma anche fotografie di diverse sue opere),
e. una cospicua rassegna stampa, raccolta dall'artista tra il 1923 e il 1968 e riferita principalmente alle sue opere, ma anche alla vita della comunità russa milanese,
f. materiali a stampa (libri appartenuti a Nikulin, cataloghi delle sue esposizioni personali).

Alcuni dei materiali iconografici sono inediti perché destinati a progetti rimasti irrealizzati. Tra questi di particolare interesse sono il menabò e le prove di stampa delle illustrazioni destinate a una Piccola Storia della Russia a cura di Nikolaj Sementovsky-Kuril o e prevista per il 1946, per cui Nikulin aveva sottoscritto un contratto con la casa editrice milanese Italgeo: le illustrazioni comprendono interpretazioni dei principali personaggi storici russi, ma anche mappe, stemmi, costumi tradizionali (dagli atamani ai cosacchi del Dnepr, ai monaci), riproduzioni di monumenti storici russi e di famose icone.
Una sezione di notevole interesse è quella dei documenti e della corrispondenza. Una parte dei documenti (certificati, ricevute, lettere di familiari) è in lingua russa e risale al periodo precedente all’arrivo di Nikulin in Italia (dicembre 1920), mentre la parte più consistente è relativa al periodo vissuto in Italia e si compone di lettere delle principali case editrici (tra cui Hoepli, Italgeo, Mondadori, Casa Mamma Domenica, Principato) e società italiane (Carlo Erba, Ilva – Alti forni e Acciaierie d’Italia), nonché periodici (Il Corriere dei Piccoli, Scena Illustrata), con cui Nikulin collabora nel corso della sua carriera; lettere di personalità della cultura italiana o di personalità legate all’ambiente dell’emigrazione russa in Italia; lettere di Enti e Istituti d’Arte italiani (Istituto Italiano d’Arti Grafiche, Istituto Cartografico Italiano); attestati di partecipazione ad esposizioni collettive e diplomi d’onore.
Una menzione meritano anche le sporadiche, ma fruttuose collaborazioni di Nikulin con case editrici e società estere. In particolare nell’archivio è conservata la corrispondenza che l’artista ha tra il 1960 e il 1968 con la casa editrice svedese Niloé, per la quale crea copertine e illustrazioni per le edizioni in lingua svedese di Anna Karenina e La Sonata a Kreutzer di L. N. Tolstoj, Delitto e Castigo e I fratelli Karamazov di F. M. Dostoevskij, Terra vergine di I. S. Turgenev, Le anime morte di N. V. Gogol’, La famiglia Golovlev di Saltykov-Ščedrin.

La maggior parte dei materiali è conservata in album sparsi. Solo la corrispondenza in lingua italiana, alcune prove di stampa, le fotografie e le recensioni si presentano catalogate e ordinate in tre faldoni.
Il faldone A comprende:

circa 200 fotografie, tra cui fotografie di familiari e conoscenti russi di Nikulin, della moglie Aida Bossalini, nonché fotografie di alcuni lavori dell'artista (pannelli decorativi, acquerelli, ceramiche, tessuti decorati, costumi, cartoline, copertine e illustrazioni per progetti editoriali); le prove di stampa, tra cui quelle per Pinocchio (Italgeo), Sessanta Favolelli (Italgeo), L’Uccello di fuoco e altre fiabe popolari russe (Italgeo), cartoline eseguite da Nikulin per la casa editrice Casa Mamma Domenica; i ritagli di giornale: circa 150 articoli tratti da quotidiani (tra cui Il Corriere della Sera, La Stampa, Il Secolo XIX, La Sera, La Notte, Il Popolo d’Italia, Il Lavoro, Il Giornale di Genova, La Patria) e riviste (Rivista filatelica d’Italia, Fenarete, L’Illustrazione Italiana), in parte anche straniere (The Graphic).

Il faldone B comprende:

i documenti personali di Nikulin: certificati, permesso di soggiorno e documenti relativi alla sua condizione di rifugiato politico, documenti di identità, tesserini di affiliazione a società varie, testamento dell’artista; lettere di varie personalità italiane (lettere di Virgilio Brocchi, Guido Marangoni, Cesarina Lupati, Giuseppe Morpurgo, Diego Valeri, Angelo Colleoni); corrispondenza relativa alla partecipazione di Nikulin alle Mostre di Arti Decorative di Monza.

Il faldone C comprende:

lettere di attribuzioni di incarico e relativa corrispondenza (relativa agli anni 1941-1968) da parte di direzioni di testate periodiche (Corriere dei Piccoli, Scena Illustrata), case editrici (Ulrico Hoepli, Italgeo, Giuseppe Principato, Niloe), società ed enti vari (Istituto Italiano d’Arti Grafiche, Ilva – Alti forni e Acciaierie d’Italia, Istituto Cartografico Italiano, Carlo Erba, Edgar C. Hyman).

I materiali (lettere, libri, documenti) in lingua russa non sono stati né ordinati né catalogati.

Corrispondenza di V. P. Nikulin con personalità russe

Nella corrispondenza personale di Nikulin si conservano alcune lettere di personalità russe:

1 lettera dattiloscritta di M. A. Osorgin da Parigi del 25.5.1933, su carta intestata personale, firma autografa, in russo, f. 1. È la risposta a una lettera non conservata di Nikulin in cui questi evidentemente chiedeva di pubblicare un articolo sulla propria opera sulla rivista “Poslednie novosti”. Osorgin risponde di non poter fare nulla e suggerisce di inviare i materiali ad Aleksandr Benois, responsabile della sezione Arte della rivista.

2 lettere autografe di A. N. Benua da Parigi: la prima del 23.7.1933, in russo, ff. 2, è la risposta ad una lettera non conservata di Nikulin, in cui questi chiedeva una recensione della propria opera da pubblicare in “Poslednie novosti” e a cui allegava una serie di acquerelli sui segni dello Zodiaco. Benua prende l’impegno di scrivere la recensione ma muove alcune critiche ai suoi acquerelli; la seconda del 10.10.1933, in russo, ff. 2, è la risposta ad una lettera non conservata di Nikulin, in cui si ribadisce l’intenzione di scrivere una recensione della sua opera.

2 lettere autografe di R. Küfferle da Andalo (TN): la prima del 2.8.1936, in italiano (ff. 4), in cui Küfferle invita Nikulin a trascorrere qualche giorno ad Andalo, in provincia di Trento, dove si trova in villeggiatura insieme a Boris e Inna Zuev; la seconda del 9.8.1936, in italiano (ff. 2), in cui  Küfferle si rammarica della notizia appresa dalla lettera di Nikulin circa il suo precario stato di salute e rinnova l’invito a trascorrere qualche giorno ad Andalo.

1 lettera autografa di P. M. Sofronov da Roma del 7.4.1941 su carta intestata personale, in russo, f. 1, in cui Sofronov comunica la sua imminente partenza per New York, dove lo attende un importante lavoro, e gli invia auguri per la sua attività.

1 lettera autografa di N. A. Benua su carta intestata Teatro alla Scala del 9.3.1942, in russo, ff. 2. Si comunica a Nikulin che il regista Aleksandr Sanin ritiene necessario creare un bozzetto a parte per il terzo atto de La fiera di Sorocinzi (che sarà messa in scena al Teatro alla Scala il 21 marzo 1942), per il quale inizialmente si era pensato di usare quello del secondo atto. Considerati i molti impegni di Nikulin, autore dei bozzetti per il primo e il secondo atto, per il nuovo bozzetto il teatro si è rivolto a I. A. Grandi. Benua chiede comunque a Nikulin di prendere visione del bozzetto di Grandi e dare il proprio giudizio.

1 lettera autografa di E. Ju. Grigorovič da Ivrea del 21.4.1943, in russo, ff. 8. Risposta ad una lettera di Nikulin non conservata. L’autrice racconta di aver vissuto un periodo di difficoltà sul lavoro e di essersi allontanata da Milano nel dicembre 1942, portando con sé i propri quadri e trovando ospitalità presso il custode della villa dell’Ing. Olivetti a Ivrea. Racconta delle condizioni in cui si trova, che non le permettono di dedicarsi alla pittura come vorrebbe, e accenna all’intenzione di scrivere delle memorie. Comunica inoltre di continuare il suo lavoro di consulente di case editrici e afferma di aver trasmesso alcuni lavori (copertine) di Nikulin a una casa editrice (non nominata).

1 lettera autografa di A. Grigorovič-Barskij da Parigi del 1.1.1953, in russo, ff. 2, in cui l’autore scrive di aver compiuto un viaggio a Nervi durante l’estate e di aver cercato Nikulin senza successo. Si presenta come un membro dell’organizzazione patriottica russa “Junyj dobrovolec” con cui Nikulin aveva avuto contatti a Nervi nel 1937. Ricorda alcuni vecchi membri dell’organizzazione e chiede a Nikulin di mandargli notizie di sé.

1 lettera autografa di Alessandro Bavastro da Milano del 9.9.1953, in russo, ff. 2, in cui l’autore si rammarica di non aver potuto festeggiare insieme a Nikulin il 34esimo anniversario del suo matrimonio con Natal’ja Kahl. Sul foglio è dattiloscritto il testo dell’inno di Mameli Fratelli d’Italia.


Scheda aggiornata il 6 dicembre 2020


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