Russi in Italia

Dmitrij Dmitrievič Bušen


Luogo e data di nascita: Saint-Tropez, 26 aprile 1893
Luogo e data di morte: Parigi, 6 febbraio 1993
Professione: pittore, grafico, scenografo


Discende da un’antica famiglia di protestanti francesi, trasferitisi in Russia durante il regno di Caterina II, è figlio del generale Dmitrij Christianovič Bušen (1856–1929), governatore di Varsavia e Baku sotto Alessandro III. Nasce nel sud della Francia, dove la madre si cura la tubercolosi, dopo la sua morte è cresciuto dalla zia Ekaterina Jur’evna Kuz’mina-Karavaeva, nata Bušen, insieme al cugino Dimitrij Kuz’min-Karavaev, in seguito letterato e sacerdote cattolico, vissuto in Italia dopo l’espulsione dalla Russia sulla “nave dei filosofi” (così furono esiliati nel 1922 molti intellettuali russi contrari al potere bolscevico; tra i più famosi Nikolaj Berdjaev, Sergej Bulgakov, Semen Frank, Lev Karsavin, Michail Osorgin, Vladimir Abrikosov, Fedor Stepun).

Su sollecitazione di Nikolaj Rerich nel 1912 Bušen va a studiare a Parigi, frequenta all’Académie Ranson i corsi di Maurice Denis, entra in contatto con Henry Matisse. Nel 1913 s’iscrive alla Facoltà di storia e filologia dell’università di San Pietroburgo, dove conosce il futuro storico dell’arte Sergej Rostislavovič Ernst (18941980), che diverrà il compagno della sua vita. Negli anni universitari si avvicina al gruppo di pittori di “Mir iskusstva”, fa amicizia con Aleksandr Benua, che lo aiuterà sia nel difficile periodo post-rivoluzionario che nell’emigrazione francese. Dal 1915 al 1917 collabora con la Società per l’incoraggiamento delle arti, partecipa alle mostre di Pietroburgo e Mosca, presentando nature morte e schizzi di scenografie (ammira i suoi lavori Anna Achmatova).

Dal 1918 al 1925 è responsabile del settore porcellane del Museo dell’Ermitage, ma nel 1925 non rientra da una missione in Francia, sceglie la vita di emigrato e si stabilisce a Parigi insieme a Ernst. Dipinge in questi anni piccoli pastelli e gouaches con nature morte, paesaggi della Francia e dell’Italia, scene della vita del circo e del teatro; partecipa (con il nome Bouchène) a numerose mostre europee di arte russa (Parigi, Bruxelles, Londra, Praga). Nel 1926 disegna i costumi per le ballerine Alisa Alanova (1902–1965) e Anna Pavlova, che danza in tournée in Italia dal 30 marzo al 9 maggio 1928 a Milano, Genova Torino, Trieste e Bologna, riscuotendo ovunque uno straordinario successo.

Nel 1930 prepara i costumi per il balletto Valse di Ravel, messo in scena da Ida Rubinštejn e mostrato alla Scala nel marzo 1929. Dalla metà degli anni Trenta dedica la maggior parte del suo tempo all’attività teatrale, collaborando con famosi coreografi come Michail Fokin, Leonid Mjasin, Kurt Joss, Roland Petit e soprattutto Sergej Lifar’. Durante la Seconda guerra mondiale partecipa anche alla Resistenza francese.

Tra le innumerevoli collaborazioni con il teatro italiano ricordo la scenografia del balletto Divertissement da La Bella addormentata di Čajkovskij nella messinscena di Lifar’ e dell’opera Pelléas et Mélisande di Debussy al Teatro alla Scala nel 1953 (coreografia di Pierre Bertin); le scene e i costumi per il balletto Les Dryades di Chopin per il Teatro dell’Opera di Roma nel 1953 (coreografia di Mjasin); i costumi per l’opera Incoronazione di Poppea di Monteverdi alla Scala nel 1954; le scene e i costumi per l’opera Cyrano de Bergerac di Franco Alfano nella messinscena di Fernand Ledoux alla Scala nel 1954; scene e costumi per La Bella addormentata alla Scala nel 1956.

Dal 1950 al 1970 espone opere pittoriche e schizzi scenografici in mostre dedicate all’arte teatrale; è membro della Società musicale russa all’estero di Parigi; nel 1969 dipinge molti paesaggi italiani (Roma, Firenze, Napoli, Positano, Venezia); nel 1971 la galleria parigina Proscenium gli dedica una grande retrospettiva. Dopo il 1980 alla morte di Ernst smette di creare e nel 1982 vende diversi suoi lavori all’asta da Nouveau Drouot.

È sepolto al cimitero di Montparnasse accanto a Sergej Ernst.

 

Pubblicazioni

Воспоминания Д. Д. Бушена // Театр. 1993. № 8. C. 90–92.

 

Fonti archivistiche

Archivio Storico ed Audiovisuale del Teatro dell’Opera di Roma https://archiviostorico.operaroma.it/persona/dimitri-bouchene/

Milano, Archivio Storico Ricordi.

Fondazione Accademia Teatro alla Scala. Archivio della Biblioteca Livia Simoni.

 

Bibliografia

Львов Л. Среди художников: Творчество Дмитрия Бушена // Мир и искусство (Париж). 1930. № 9. С. 5–6.

Zarnowski J. Art russe. Bruxel­les: Éditions des Cahiers de Belgique, 1930.

Бенуа А.Н. Выставка Д. Бу­шена // Последние новости. 1931. 27 февр. № 3628; 1936. 28 февр. № 5454; 1938. 31 марта. № 6214.

Vaudoyer J.-L. Dimitri Bouchène // Électre de Jean Giraudoux. Théâtre de lAthénée, 1937.

Александр Бенуа размы­ш­ляет...: Статьи, письма, высказывания / Под ред. И.С. Зильберштейна и А.Н. Савинова. М.: Советский художник, 1968.

Лосский Б. Послед­ний из «Мира искусства» // Русская мысль. 1993, 5 марта. № 3969. С. 15.

Молок Ю.А. Художник с живописным слухом. Визит к Д.Д. Бушену // Пинакотека. 1998. № 6–7. С. 78–83.

Lobanov N.D. Dmitri Dmitrievitch Bouchène // Записки Русской академической группы в США. 1982. Т. 15. С. 303–305.

Jackson Jowers S. Theatrical costume, Masks, Make-up and Wigs. A Bibliography and Iconography. Londres: Éditions Routledge, 2000.

Российское зарубежье во Франции (19192000). Биографический словарь в 3 тт. / под общей редакцией Л. Мнухина, М. Авриль, В. Лосской. М.: Наука-Дом-музей Марины Цветаевой, 20082010. Т. I. C. 235.
Barigazzi G. La Scala racconta. Milano: Hoepli, 2010.

 

Link

Лейкинд О.Л., Махров К.В., Северюхин Д.Я. Бушен Дмитрий Дмитриевич // Сайт «Искусство и архитектура русского зарубежья» artrz.ru1804782788.html (дата обращения 27.8.2020).

https://www.malabartgallery.com/bouchene

https://art.famsf.org/search?search_api_views_fulltext=Bouch%C3%A8ne



Dmitri Bouchène. Scenografia per Les Dryades al Teatro dell’Opera di Roma (1953)



Зинаида Serebrjakova. Ritratto dell'artista Dmitrij Bušen (1922)



Dmitri Bouchène. Pestum a Natale (1959)


Dmitrij Bouchène. Paesaggio veneto (1959)



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